Se, come recita un famoso proverbio, "chi ben comincia a metà dell'opera" allora la Salernitana può guardare con maggior fiducia al suo futuro dopo lo sfavillante debutto casalingo col Pescara. Granata vincenti e convincenti come non succedeva da tempo, nonostante la squadra risulti ancora un cantiere aperto e l'avversario fosse dei più ostici. Ma a soddisfare pienamente i quasi novemila accorsi sugli spalti non è stato soltanto il risultato, bensì il calcio espresso dalla squadra, che ha finalmente mostrato una propria identità e sfoderato una vera e propria prova di forza.

Ventura sta progressivamente plasmando la sua creatura, predicando la propria concezione di calcio senza compromessi. Sono le idee, i princìpi a fare la differenza, nel calcio come nella vita, e il tecnico granata sa bene che chi esprime un bel gioco ha più probabilità di vincere. Una squadra a vocazione offensiva, che sappia mettere ogni elemento in grado di rendere al meglio. Ricerca della profondità, inserimenti delle mezzali, palleggio rapido, alcuni degli ingredienti della sua ricetta. "Voglio riportare la gente allo stadio" ha più volte ribadito Ventura, che con grande umiltà e limpidezza evita proclami ma indica la strada maestra. Testa bassa e pedalare, ma con l'ambizione di chi vuole ridare lustro a una città disillusa.

La vera difficoltà sta però sempre nel confermarsi e, come predicato saggiamente a fine gara dal capitano Di Tacchio, occorrerà il necessario equilibrio all'interno dello spogliatoio e della piazza, mancato probabilmente nella scorsa annata. Non esaltarsi nelle vittorie, non deprimersi nelle sconfitte, ma assumere fiducia e convinzione nei propri mezzi pur con la consapevolezza che, per attuare la rivoluzione tattica venturiana, sarà necessario tempo. Allora bentornato campionato e bentornata Salernitana, volta pagina e facci sognare!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 25 agosto 2019 alle 13:00
Autore: Valerio Vicinanza
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