La Salernitana passa, facilmente, a Vicenza. I padroni di casa non hanno mai impensierito Gomis e compagni. Una squadraccia i veneti che, allo stato attuale, sono candidati a un campionato di grandi sofferenze.

Bollini da l’ennesima sensazione di essere alla ricerca di una formazione e di uno schema base. Si protegge in fase difensiva e pone Bittante sull’esterno sinistro di una difesa schierata a quattro. Sorprende nello schierare Vitale terzo di attacco escludendo con un colpo solo Improta ed il nuovo arrivato Sprocati. Una decisione che allo scendere in campo delle formazioni lascia alquanto perplessi. L’andamento della gara gli darà ragione anche se spesso, sui capovolgimenti di fronte, lo stesso Vitale non si fa mai trovare pronto negli inserimenti.

Il risultato positivo di Vicenza porta i granata a tre soli punti dalla zona play - off. Davanti c’è tutta una stagione ancora da giocare. Sperare si può. Anche se il gioco espresso dalla squadra non entusiasma, i numeri parlano a favore dei granata. Si il gioco. Perché vedere Coda la davanti , lasciato da solo, a fare a sportellate con la difesa avversaria e Rosina “risucchiato” in un lavoro di “ricucitura” che poco produce,  non è che entusiasmi. Vitale poi, che non sarà mai attaccante, abituato a portare su palla dalla difesa si smarrisce più volte in fase conclusiva.

Il Vicenza, in ogni caso, non ha mai tirato in porta e non ha mai messo in discussione il successo dei granata. Alla resa dei conti bisogna dare ragione a Bollini ed alle sue scelte.

Una nota di merito a Busellato, uno di quelli che in campo spende sempre energie in quantità industriale e che, nell’occasione, si inventa anche il gol del prezioso successo, piazzando la palla in fondo alla rete dei veneti dopo averne saltati un paio come immobili birilli.

Due parole sui mugugni di qualche tifoso eccellente nei confronti della proprietà. Contestare oggi vuol dire scoprire l’acqua calda. Non serve a nulla. La garanzia della solidità economica, nel sistema calcio attuale, vale più di un campionato vinto. A Salerno dovrebbero saperlo bene. Esperienze negative del passato dovrebbero essere di grande insegnamento. Alzare polvere per il piacere di contestare non porta a nessun risultato.

La serie A non è una chimera, va però raggiunta programmandola. Una volta ottenuta non deve essere paragonata a un mordi e fuggi, come accade da sempre a Pescara e come è successo recentemente a Verona a Frosinone. Salire e scendere, ripetutamente, di categoria provoca soltanto voragini irreparabili nel bilancio. Calma pertanto.

Un punto alla volta, una partita alla volta, un campionato alla volta.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 13 febbraio 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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