Inutile negare l'evidenza, la vittoria raggiunta in extremis dalla Salernitana sul campo dell'Avellino riscrive la storia della stagione granata. Tutte le ansie, le paure e le delusioni arrivate finora sono state spazzate via dal colpo di biliardo di Joseph Minala, nuovo idolo dei tifosi. La festa nell'antistadio del "Partenio-Lombardi" e l'accoglienza riservata alla squadra al "Volpe" fanno da cornice ad una prestazione in chiaroscuro.

Rimonta a parte, per 70' la Salernitana non si era mai resa pericolosa dalle parti di Radu se non con la punizione calciata da Vitale. Eppure l'Avellino - che vincendo sarebbe balzato in testa alla classifica - non ha mai messo sotto la Salernitana, sfruttando due calci piazzati (su cui bisogna ancora lavorare) per chiudere apparentemente la contesa. Poi la reazione, l'orgoglio ed una rimonta che è già entrata nella storia quasi centenaria della Salernitana.

A proposito di anni, ne sono passati ventitré per vedere la compagine granata espugnare l'impianto irpino e per la prima volta è accaduto in Serie B. Un traguardo per tutta la squadra ed anche per Alberto Bollini, il quale già lo scorso anno fece registrare il secondo successo storico sul campo del Vicenza - che mancava dagli anni' 50 -  con un gol di Busellato.  Una piccola soddisfazione per il tecnico di Poggio Rusco che resta saldo sulla panchina granata e risponde a chi lo aveva già esonerato.

Menzione finale per Joseph Minala, nuovo idolo della torcida granata. Il camerunense, con il gol realizzato in pieno recupero, scrive il suo nome nella leggenda della Salernitana. Dopo ventitré anni toglie a Breda il titolo di castigatore dell'Avellino in terra irpina. Da Breda al 76' a Minala al '96. Un passo lungo ventitré anni, ma va bene così.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 ottobre 2017 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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