Ancora una volta, persino dopo la batosta subita fuori casa contro il Crotone, il co-patron granata Claudio Lotito è tornato a parlare di un tema che, a dire il vero, sta affrontando a più riprese sin da quando ha fondato (assieme al cognato) il Salerno Calcio nel 2011, poi ripristinando la Salernitana nelle modalità note a tutti. Ebbene: di quale tema si tratta? Di quello afferente al pubblico allo stadio. Che in Serie A si facciano in certi casi meno di 10mila spettatori è un altro discorso per il co-patron: "Qui siamo a Salerno ed è giusto che i tifosi sostengano la squadra con la loro presenza" disse in conferenza stampa dopo che la compagine guidata da Torrente aveva appena vinto contro la Ternana.

In quella circostanza, il pubblico è risultato più che dimezzato rispetto al derby della prima di campionato. Certo, i motivi a riguardo di ciò possono essere diversi. Ad esempio, con l'Avellino il derby aveva un fascino tutto suo, era in qualche modo tra le partite più importanti dell'anno, ed inoltre era coinciso con l'effetto novità scaturito appunto dal fatto che si trattava della prima giornata del campionato. In ogni caso, passare da 22mila e diminuire gradualmente nelle due gare successive, scendendo sotto i 10mila è un dato che di certo non si può far finta di ignorare, e a tale riguardo i tifosi stessi saranno molto probabilmente dello stesso avviso.

Per concludere, in effetti avere lo Stadio Arechi pieno è sempre un'emozione, ed è naturale che la squadra di casa in quei frangenti avverti l'incitamento, sia ovvero influenzata positivamente dalla così grande presenza di pubblico. Ad ogni modo, anche 10mila spettatori costituiscono dei numeri non male per quanto appunto attiene agli spettatori di gare afferenti al campionato di Serie B.  In ogni caso, se i tifosi si presentano numerosi allo stadio è sempre un bene, soprattutto in questa fase così difficile per la squadra sarebbe davvero molto importante che invece che diminuire per lo sconforto (legittimo) derivato dalle prestazioni deludenti, aumentasse, allo scopo di riportare morale e convinzione ai giocatori, grazie appunto alla passione e al calore che la tifoseria dell'Arechi, quando ispirata, è in grado di offrire.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 06 ottobre 2015 alle 21:00
Autore: Matteo Di Palma
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