Con La larga vittoria (anzi se gli avanti granata non fossero stati così sciuponi sottorete, addirittura si sarebbe potuto parlare di goleada) si è chiusa, ieri sera all’Arechi, una stagione che va messa in bella mostra nella bacheca dei ricordi. Promozione in Serie B, record frantumati sia in campo che sugli spalti, insomma un anno ricco di gioie e soddisfazioni per il popolo granata che, a distanza di soli cinque anni, ritorna a respirare l’aria salubre della cadetteria, ma, è opinione di tutti, che questa categoria sia propedeutica e soprattutto provvisoria in ottica futura. Non può essere etichettata come utopia la netta convinzione che Salerno possa e debba aspirare alla massima serie, ovviamente per non cadere nel fanatismo  più becero o, peggio ancora, di essere considerati dei sognatori, se non addirittura vaneggiatori, c’è bisogno di un’obbligatoria univocità di intenti tra società e pubblico granata, una simbiosi ancora più ferrea di quella ammirata in questi  ultimi e vincenti anni e, quello che ora può sembrare solo un incontrollabile “anelito del cuore”, possa diventare una palpabile realtà e che finalmente “dia a Cesare, quello che è di Cesare”, ossia un posto in prima fila nell’èlite del calcio.

Ora solo una piccola pausa per riordinare le idee, magari completare il lungo elenco delle feste per la promozione, poi tutti al lavoro, ad iniziare dal duo Lotito – Mezzaroma, c’è necessita di evitare quei piccoli ritardi verificatisi negli anni scorsi, anche perché la Serie B non aspetta nessuno, ecco perché al ritiro precampionato la Salernitana 2015/2016 dovrà già avere la sua fisionomia con tanto di allenatore e direttore sportivo, una rosa calciatori almeno all’80%, ma soprattutto la stessa voglia di vincere per approdare nel calcio che conta, sarebbe ipocrisia pura parlare solo ed esclusivamente di un campionato di assestamento, Salerno vuole essere una piazza di Serie A, sic et sempliciter. Qualche attento lettore potrebbe obiettare che in questo editoriale non si sia parlato dell’argomento del giorno, ossia calcioscommesse ed eventuale coinvolgimento della Salernitana, orbene il nostro giornalismo è basato sull’essere e sul fare e non sul nulla, questo compito lo lasciamo volentieri a molti nostri pseudo colleghi, che sono nulla e possono parlare solo del nulla, pertanto non aggiungiamo più NULLA, noi apparteniamo al vero Giornalismo (si noti la g maiuscola) e diciamo solo “chapeau sua maestà Salernitana”!!!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 22 maggio 2015 alle 09:00
Autore: Mimmo Scafuri
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