Ennesimo "schiaffo" alla Salernitana da parte della sua stessa società. Difatti Claudio Lotito, patron di Lazio e Salernitana, dopo il caso Bielsa e la conseguente conferma di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio, ha marcato ancor di più le sue priorità, relegando di fatto la Salernitana al ruolo sempre più passivo di subalterna. La grande amarezza di questi giorni della piazza salernitana si può evincere dal repentino cambio del presidente il quale, non curante del fatto di aver da tempo promesso Inzaghi alla Salernitana, ha rivoluzionato in poche ore un progetto che da tempo si era prefigurato a Salerno, vedasi soprattutto l'acquisto di Caccavallo, fortemente voluto da Inzaghi, ideale nel 4-3-3 tanto caro al trainer piacentino. Allo stato attuale scarseggiano gli allenatori dal pedigree vincente, con Sannino che si rivelerebbe quantomeno una scelta coerente con il progetto di riportare la Salernitana a competere per altri traguardi. Difatti non ce ne vogliano nè Gregucci nè Menichini, allenatori che hanno ricoperto a più riprese il ruolo di allenatore della Salernitana, ma la piazza campana necessita di stabilità, di concretezza, di un progetto che riporti un rinnovato entusiasmo dopo l'ultima stagione non propriamente ottimale, salvata solo nel playout contro la Virtus Lanciano.

Dall'ultima stagione il patron Lotito avrebbe dovuto ben intendere che la scelta dell'allenatore è un momento cruciale, che può determinare già da principio le vere ambizioni di una società, con la passata scelta di Torrente dimostratasi inadeguata e, di conseguenza, mettendo la Salernitana nelle condizioni vivere un campionato al di sotto delle aspettative. Allo stato attuale non resta che attendere le decisioni della società, sperando in una scelta coerente sia con le aspettative della piazza sia con la squadra fin qui impostata, augurandoci che questo "schiaffo" sia l'ultimo.  

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 luglio 2016 alle 13:00
Autore: Luca Esposito
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