Etichettata da più parti come “assente”, la società ha dimostrato ancora una volta con i fatti di meritare l’affetto e la fiducia della piazza di Salerno. Memore degli errori commessi l’estate scorsa (ma i 5mila abbonamenti sottoscritti confermano che la tifoseria credeva in quella Salernitana), la proprietà ha messo mano al portafoglio puntando su elementi di categoria superiore e che permetteranno ai granata di giocarsela alla pari con tutti a prescindere dal girone di appartenenza. Certo, toccherà al campo stabilire se la Salernitana sarà in grado di confermare i pronostici della vigilia, ma ad oggi, con il ritiro vero e proprio che inizierà domani, la società ha mantenuto la promessa e messo a disposizione di Somma buona parte dell’organico che affronterà la stagione 2014-15, quella del riscatto dopo la sconfitta nei play off.una rosa già più forte (ed un gruppo molto più sano) di quella che ha perso malamente a Frosinone battibeccando nello spogliatoio durnate l'intervallo mentre 2mila persone cantavano inutilmente a squarciagola. E’bastato davvero poco per riaccendere l’entusiasmo di una piazza che, probabilmente, sottovaluta un pò quello che è stato il lavoro di Lotito e Mezzaroma dal 2011 ad oggi. Qualche errore, inevitabilmente, in un triennio è stato commesso, ma questo mese e mezzo di lavoro è sufficiente per mettere da parte i malumori ereditati dallo scorso campionato (in cui, da neopromossa, la Salernitana ha comunque vinto un trofeo e perso i play off contro la squadra che poi è andata in B) e ripartire con rinnovata fiducia e tanto ottimismo. Ad oggi la Salernitana ha un direttore sportivo di comprovata esperienza e capacità, un allenatore competente, con esperienze vincenti in categorie importanti ed innamorato della maglia granata e della città di Salerno ed un organico competitivo in ogni reparto e che sarà ulteriormente rinforzato

Accusata di essere “succursale della Lazio”, la società ha inoltre tagliato il cordone ombelicale che la legava al sodalizio biancoceleste e riconfermato soltanto chi, obiettivamente, poteva essere utile alla causa granata: via senza grossi rimpianti i vari Iannarilli, Berardi, Chirieletti, Luciani, Zampa, Capua e Ricci, una scelta che, per dirla alla Fabiani, conferma la "comune volontà di proseguire un percorso autonomo che esalti il senso di appartenenza alla città di Salerno ed alla sua squadra di calcio“. Se a ciò aggiungiamo- giusto per rinfrescare la memoria- la vittoria di due campionati (cosa tutt’altro che scontata, per informazioni chiedere ad Arezzo, Messina, Cosenza, Taranto, Ravenna, Triestina e Piacenza, club altrettanto blasonati), la conquista di due trofei, l’acquisizione del marchio, le belle iniziative in memoria di Di Bartolomei, i lavori all’Arechi, gli acquisti di spessore e la solidità economica garantita ad un club reduce da due brucianti fallimenti (di cosa si parlava 3 anni fa di questi tempi?), ci chiediamo: perchè non sostenere con maggior affetto una società alla quale sembra non venga perdonato nulla e che invece, con i fatti, ha dimostrato il proprio valore?

 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 19 luglio 2014 alle 20:45
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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