Le grandi emozioni di una festa importante come il centenario della nostra Beneamata Salernitana hanno testimoniato l'amore che vive questa città per la squadra di calcio. Non è retorica ma una realtà tangibile, sotto gli occhi di tutti che hanno potuto festeggiare quasi come una promozione arrivata, però, al termine di un torneo che ha visto la squadra granata salvarsi, nei play out solo a pochi secondi dalla fine dei calci di rigore a Venezia dopo i sofferti novanta minuti regolamentari ed i supplementari. Ma la gente calda e con questo amore viscerale per la squadra del cuore non poteva che stringersi intorno a questa casacca, credere in certi valori, soprattutto cercare di "bai passare" questa stagione negativa perché il centenario viene una sola volta ed i festeggiamenti non potevano non essere che da salernitani.

Le manifestazioni di affetto, i cortei, la festa volta dal Comune in una Piazza Della Concordia che con oltre diecimila presenze ha testimoniato ancora una volta che la maglia granata è quella che ti resta sempre nel cuore, che è trascinante per coloro, riferito ai calciatori, che l'hanno indossata in questi lunghissimi anni che dal 1919 fino ai giorni nostri hanno scritto pagine bellissime che resteranno per sempre nella memoria di tutti. Vero è che ci sono stati anni bui, due fallimenti che avrebbero potuto minare tutto un apparato che ha avuto sempre la forza e la volontà di ripartire e credere sempre che la Salerno e la Salernitana riescono sempre a non perdere di vista gli obiettivi principali.

Come è avvenuto dopo il primo fallimento ed anche il secondo, quello che poteva davvero far morire il calcio a Salerno. Ma il popolo granata con la dignità che lo contraddistingue ha sempre creduto che la piazza salernitana avesse ampi margini di ripresa. Otto anni fa la caduta. Poi la risalita dalla D in serie B. Insomma per festeggiare qualche altro traguardo più importante potrebbe anche essere (perché no?) il centounesimo anno di vita. Ma ora ci si deve solo consolare con le cento candeline che sono state pur sempre spente nel corso di una tre giorni fantastica, da brividi. E il popolo granata, tenace e volitivo, è stato davvero il protagonista principale. E non c'erano dubbi.....

Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 giugno 2019 alle 15:00
Autore: Enzo Sica
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