Prima di cantare "meritiamo di più" questa piazza dovrebbe farsi un enorme esame di coscienza e chiedersi come mai la serie A sia arrivata soltanto due volte in una storia secolare. Vedere lo stadio Arechi completamente vuoto, popolato da meno spettatori addirittura rispetto a Salerno Calcio-Budoni in serie D, induce ad una serie di riflessioni utili a sfatare una volta per tutte il falso mito dei 20mila dell'Arechi. I tempi sono cambiati, il senso di appartenenza mostrato il 19 giugno serve a poco se non si traduce in un affetto incondizionato nei confronti di una squadra che sta onorando la maglia, che sta sudando ogni partita come fosse una finale e che sta convivendo con una emergenza continua. Oggi c'era la possibilità di andare al terzo posto, ad un passo dalla zona promozione diretta, eppure Salerno ha abbandonato la Salernitana. Gli assenti erano le stesse persone che contro il Benevento sbandieravano un amore viscerale, gli stessi che contestano tutto e tutti e che oggi hanno sminuito la vittoria asserendo che "abbiamo vinto contro una squadretta". Erano pronti ad esultare per il 2-2 dell'Entella, almeno fino a sabato dovranno invece tornare nell'anonimato.

E' la vittoria dei sempre presenti, dello zoccolo duro, degli innamorati a prescindere. Nessuna condanna per chi lavora, per chi non può permettersi tre partite in una settimana che pesano economicamente, per chi viene dalla provincia e fa sacrifici immensi. Ma il popolo social, pronto a chiedere investimenti ma che allo stadio non viene "perchè non diamo soldi a Lotito", sta provando in ogni modo a sminuire un miracolo sportivo. Oggi mancavano Heurtaux, Jaroszynski, Mantovani, Billong, Dziczek, Firenze, Cicerelli, Lopez e Giannetti, tre calciatori hanno giocato in condizioni precarie, hanno esordito ragazzi che non avevano mai visto il campo, ma a tratti la squadra si è espressa bene, ha costruito occasioni (ma che partita ha visto Boscaglia?) e ha vinto meritatamente con due eurogol. Il finale sofferto è frutto delle due gare pareggiate in precedenza e che hanno lasciato una eredità pesante. E' andata bene, anche grazie all'imprecisione altrui. Resta una vittoria fondamentale, alla vigilia di due trasferte. L'Entella ha battuto Cremonese e Frosinone pareggiando sui campi di Pescara e Benevento: peggior avversario non poteva capitare. La Salernitana ha superato quest'esame da grande. E se contro Frosinone e Perugia fosse entrato Gondo e non Cerci....

Sezione: Editoriale / Data: Sab 02 novembre 2019 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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