Nove reti subite su situazioni a palla ferma sono una tara pesante per la difesa della Salernitana. A turno gli appartenenti al quel reparto sono tutti responsabili di qualche manchevolezza determinante. Con una loro maggiore applicazione la classifica dei granata avrebbe tutto un altro “sapore” e significato. Non è poi un caso che alcune reti determinanti, ai fini del risultato, siano state subite nella parte finale delle gare.

Una Partita scorbutica. Per molti aspetti. Le squadre di Castori hanno tutte un comune denominatore. Gioco maschio e, sopratutto in trasferta, andare di rimessa. L’allenatore marchigiano si è tolto più di un sassolino al suo primo ritorno, da avversario, all’Arechi. Una partita scorbutica, appunto, dove ha inciso molto anche l’arbitro, protagonista di errori, in quantità industriale, che hanno finito per danneggiare entrambe le squadre.

Non è mancato l’impegno ai granata, obbligati, dalla fine del primo tempo a rincorrere risultato ed avversario. E’ sensazione però, come si evince dalle dichiarazioni di Vitale, che tutte le situazioni a palla ferma, contrarie, siano divenute preoccupanti “ossessioni” per tutta la difesa. Donnarumma sugli esterni non può giocare, avremmo preferito un approccio tattico alla gara di altra fattura da parte di Bollini. L’espulsione di Coda (frettolosa) ha complicato la situazione. Le sciagurate amnesie di Schiavi hanno completato l’opera.

Radio fante dà il giocatore distratto da ipotetiche “sirene” leccesi dove ritornerebbe volentieri, seguito, perché no, da Caccavallo. Il quale, desideroso di giocare con maggiore continuità, vedrebbe di buon occhio un nuovo approdo tra i giallorossi pugliesi. In ottica del derby che, al prossimo turno, vede la Salernitana impegnata ad Avellino, la Società ha inteso inviare un messaggio esplicito.

Tutti in ritiro a guardarsi negli occhi ed a trovare la soluzione a tutti i problemi che affliggono la squadra. Polla, a dire il vero, sa più di un eremo punitivo che di luogo per ritrovare serenità e concentrazione. In Irpinia mancheranno Bernardini e Coda colpiti da squalifica. Gli unici, sino ad oggi, sempre presenti. Assenze di non poco conto. Bollini sa bene che la trasferta in Irpinia ridonda di significati che vanno ben oltre l’immagine campanilistica della contesa. A margine una sensazione.

Le presenze all’Arechi di Mezzaroma sono sempre meno frequenti. Potrebbero rappresentare il sintomo di un lento, ma graduale distacco dalle vicende granata. Un modo per lanciare un messaggio o semplici impegni imprenditoriali? Lotito la scorsa settimana ha approfittato dell’incontro con la squadra, in occasione dello scambio degli auguri natalizi, per rilanciare sugli obbiettivi del club. La città ed i tifosi ci vogliono credere. Bastano pochi, ma significativi ritocchi. Non deve essere l’ossessione su qualche punizione e calcio d’angolo a condizionare programmi ed ambizioni.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 19 dicembre 2016 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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