Sono passate poco meno di ventiquattro ore dalla sconfitta col Parma che, di fatto, ha aperto le voragini di una crisi le cui origini hanno radici antiche. Era il 24 agosto quando nella sala stampa dello stadio Arechi, Alberto Bollini parlava di una squadra costruita per raggiungere in primis la salvezza. Ci sembra quasi estenuante ribadire quanto quelle parole siano costate care al tecnico di Poggio Rusco il quale, dopo oltre un mese di lavoro, era pienamente a conoscenza delle potenzialità dell'organico a disposizione. 

I dodici risultati utili consecutivi dopo il ko di Carpi un po' illusero tifosi, opinione pubblica e probabilmente anche la stessa società che decise poi di puntare su Colantuono, tecnico affermato ma allo stesso tempo bisognoso di una squadra adeguata, dopo l'esonero a questo punto cervellotico di Bollini. Ma tant'è, il trainer di Anzio fu accolto con gaudio dalla piazza che ovviamente sperava in un mercato all'altezza della situazione. Invece non è andata così, anzi; a gennaio sono andati via tre giocatori non fortissimi (Alex, Gatto e Rodriguez), ma certamente utili alla causa sotto la gestione Bollini.

Nel contempo sono arrivati Casasola, Palombi e Monaco, tre elementi utili ma che non alzano l'asticella, oltre allo svincolato Akpa Akpro il quale avrà bisogno ancora di tempo per trovare la miglior condizione. A detta di Colantuono, la società ed egli stesso non sono rimasti soddisfatti del mercato di riparazione per via del mancato arrivo di un centrocampista di qualità. E così la Salernitana, complici un paio di sconfitte immeritate, è entrata in un ciclone di negatività dal quale ora fatica ad uscire.

Un momento 'no' scandito dalla spaccatura definitiva tra i tifosi e la società intera: in queste ore i seguaci dell'ippocampo stanno contestando fortemente le scelte di Lotito, Mezzaroma e Fabiani. E ciò che preoccupa ulteriormente è il silenzio di chi invece dovrebbe giustificare una annata fallimentare dal punto di vista sportivo dato che si era parlato di un piazzamento migliore rispetto alla scorsa stagione. 

Ad ogni modo ci sentiamo di sottolineare quanto sia ancora possibile raggiungere la salvezza senza patemi nonostante gli ultimi risultati e le ultime prestazioni, con un attacco all'asciutto da oltre 400' ed una difesa fragile e ballerina. Che salvezza sia, ma non si perda di vista l'obiettivo principale: avere chiarezza sui piano societari da parte di Lotito e Mezzaroma.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 27 febbraio 2018 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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