Partiamo dalla fine. Da quell'abbraccio, dai cori e dalla "ola" sotto la Curva Sud della Salernitana dopo il triplice fischio della sfida con l'Empoli. Probabilmente non la miglior prestazione della squadra di Bollini che, dati alla mano, ha calciato solo tre volte nello specchio della prota. Massimo risultato con il minimo sforzo verrebbe da dire, e invece no. La Salernitana ha sudato più di sette camicie per portare a casa l'intera posta in palio, ritrovandosi dopo 20' senza due difensori centrali del calibro di Schiavi e Bernardini e senza centrali di ruolo in panchina.

Eppure la Salernitana, che ha incarnato lo spirito del suo allenatore, non s'è arresa. Anzi, ha tirato fuori gli artigli nel momento più difficile (come ormai è consuetudine) ovvero dopo il gol da fermo di Pasqual. Una punzione che ha lasciato impietrito Radunovic ma non il resto della squadra. Gatto e Alex hanno cominciato a spingere, Rossi lo stava facendo dai primi minuti e Bocalon aveva una voglia immensa di tornare a segnare. Detto fatto, nel giro di due minuti l'attaccante veneto ha realizzato la sua seconda doppietta stagionale.

Poi un secondo tempo di sofferenza, con tutti gli undici effettivi a sacrificarsi in fase difensiva e pronti a ripartire. L'Empoli dal canto suo ha provato a sfruttare la tecnica dei vari Krunic, Bennacer e Ninkovic ma dalle parti di Caputo - il quale ha sofferto l'assenza di Donnarumma - sono arrivati ben pochi palloni. Un merito ulteriore della Salernitana, ben messa in campo da Bollini contro un avversario che soffriva molto le palle in verticale. Insomma, questa vittoria raccoglie tutto: qualità, grinta, tenacia e spirito di sacrificio. Elementi che non sono passati inosservati agli occhi dei tifosi, i quali alla fine del match hanno festeggiato con la squadra. Scene che in via Allende non si vedevano da tanto, troppo tempo. 

A spegnere gli entusiasmi a fine partita c'ha pensato, almeno in parte, Claudio Lotito a fine partita. Il co-patron è tornato sulla questione delle presenze (c'erano meno di 10 000 spettatori) e ancora una volta ha sorvolato sul discorso relativo alla multiproprietà, ostacolo che vieta ai tifosi di sognare. C'è chi pensa che Lotito e Mezzaroma abbiano una soluzione di riserva, c'è chi invece nel pessimissimo più assoluto ipotizza una lenta agonia nel campionato cadetto. Punti di vista, differenti e rispettabili. Ora però è giusto godersi il momento e l'abbraccio tra squadra e tifosi.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 29 ottobre 2017 alle 22:00
Autore: Paolo Siotto
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