La partenza è stata importante perchè questa “pazza” Salernitana potrebbe davvero far sognare, alla lunga, la sua tifoseria. Tredici punti in sei gare sono un bottino corposo, mai successo in questi cinque anni di cadetteria gestione Lotito - Mezzaroma che sono il termometro di un inizio che forse nessuno si aspettava. Addirittura tre vittorie su tre in trasferta con un gioco che sta pian piano migliorando visto che soprattutto  Livorno la squadra di Ventura ha dato prova di carattere e di personalità. Che era mancata, in parte, a Cosenza o a Trapani ma quelle sono state due vittoria diverse da quella dell'Armando Picchi. Lo ha sottolineato lo stesso tecnico genovese che ha avuto parole di elogio per i suoi ragazzi.

Recuperare due volte lo svantaggio, piazzare poi a una manciata di minuti dal termine il colpo-vittoria è sinonimo di squadra in salute, che riesce ad inculcare i dettami del tecnico. Si perchè, crediamo, che sia proprio Ventura colui che ha cambiato (sta cambiando) la mentalità di questa squadra che, non va dimenticato, la scorsa stagione si è salvata grazie alla vittoria ai play out. E' anche vero che, ironia della sorte, due dei tre gol in terra toscana sono stati realizzati da uomini della vecchia guardia come Migliorini e Djuric ma ciò non vuol dire che il collettivo non sia attento e soprattutto affidabile grazie proprio a Ventura che ha dato personalità alla truppa granata. Che lancia sempre il cuore oltre l'ostacolo, cosa che non accadeva certamente nella scorsa sciagurata stagione.

Si deve volare basso, questo è sicuro. Nessun trionfalismo dopo aver sfatato il tabù Ardenza dove non si vinceva dal mese di giugno del 1979. Allora fu un altro 2-3 con i gol di D'Angelo e doppietta di Gabriellini. Domenica sera quel gol di Djuric sui titoli di coda ha sentenziato, di fronte ad oltre cinquecento tifosi granata che questa squadra è viva, pronta a dare il massimo ma con la consapevolezza che non ha ancora vinto niente. Siamo solo alla sesta giornata di campionato....

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 ottobre 2019 alle 13:00
Autore: Enzo Sica
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