Lungi da noi attaccare la Salernitana dopo la fisiologica sconfitta maturata contro il Chievo, la classica serata in cui tutto va storto e c’è poco da fare. Infortuni, errori a porta vuota, sviste arbitrali e la giornata di grazia di Giaccherini rappresentano elementi sufficienti per fornire anche qualche alibi ad una squadra che, per impegno e attaccamento alla maglia, merita di essere sostenuta a prescindere. Certo è, però, che le scelte di Gian Piero Ventura hanno fatto storcere il naso. Non è spiegabile rinunciare ad un calciatore come Aya che ha letteralmente cambiato volto al reparto difensivo cambiando modulo e optando per tre difensori su quattro fuori ruolo. Le statistiche, del resto, non sbagliano mai. Con Aya in campo la Salernitana ha subito u gol in 230 minuti, non era praticamente mai successo in tutto il campionato. Improvvisamente sono stati riproposti un balbettante Karo (sulla corsia di destra ci ha capito davvero poco), Kiyine addirittura in veste di terzino sinistro e Jaroszynski centrale al fianco di Migliorini, il principale responsabile della rete del 2-0. Del senno del poi son piene le fosse, i se e i ma non fanno la storia e non possiamo sapere come sarebbero andate le cose con il tradizionale 3-5-2. Così come non sappiamo se era arrivato l’ok dello staff medico per Lombardi e Cicerelli. I due talenti, da tempo immemore, palesavano affaticamenti muscolari di ogni genere ed entrare a freddo, in un clima da 4 gradi e contro avversari fisici e che non tiravano indietro la gamba può apparire un azzardo. Del resto Lombardi era in panchina e ciò fa capire che non era al top della forma. Purtroppo il miglior giocatore dell’organico ha finito anzitempo la sua stagione, l’auspicio è che Lotito tenga fede alle promesse confermandolo per la prossima stagione per smentire il discorso sulla succursale che tanti tifosi- in modo ingiustificato, sia chiaro- sta allontanando dagli spalti. Ora potrebbe toccare agli attaccanti, si spera con una gestione più oculata. Djuric è esploso perché ha avuto continuità, fiducia e capacità di entrare in condizione: in carriera, forse, non aveva mai giocato così bene. Per Jallow e Giannetti sarà più complicato se saranno riservati loro piccoli spezzoni in gare senza mordente (Trapani) o ormai virtualmente chiuse. Fosse vero che sono arrivate offerte milionarie a gennaio, non si spiega questo utilizzo con il contagocce, ancor di più perché un generosissimo Gondo non può certo caricarsi il peso dell’attacco sulle spalle. In attesa, ovviamente, di quel Cerci che sei mesi dopo la firma non ha fatto un minuto da titolare. Altra situazione attribuibile in larga parte all’allenatore.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 20 febbraio 2020 alle 15:20
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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