Mettendo per un attimo da parte l'analisi del ko di Cittadella, dopo quindici giornate di campionato ci sembrava ingeneroso non soffermarci su Valerio Mantovani, difensore classe '96 che pian piano ha conquistato un posto nell'undici titolare. Per emergenza, diranno i maligni, ed in effetti è così. Prima della gara di Parma (era la settima giornata) lo stopper romano non era mai stato chiamato in causa se non in Tim Cup. Dal 29 settembre invece Mantovani è entrato nell'undici titolare e non ne è più uscito. Gli infortuni di Schiavi, Pucino, Tuia, Bernardini e Perico lo hanno sicuramente agevolato ma lui, in punta di piedi, ha dimostrato di poter giocare a discapito dei suoi compagni più esperti. 

Si è rivisto il Mantovani ammirato lo scorso anno nelle prime gare: a La Spezia, per l'assenza di Vitale, fu schierato a sorpresa e lui ripagò l'allora tecnico Sannino con una prestazione mostruosa con la quale confermò quanto di buono fatto vedere nel corso del ritiro estivo. Poi col passare delle settimane se ne persero le tracce ed in estate s'era parlato non poco di un possibile addio, o quantomeno di un arrivederci. Mantovani invece è rimasto, e per fortuna verrebbe da dire a chi in queste settimane ha seguito le prestazioni dell'ex Torino Primavera.

Senso della posizione, interventi puliti e chirurgici, un mix tra uno stopper vecchio stampo ed un difensore moderno. Mantovani ha tutte le carte in regola per diventare "grande" a patto che resti con i piedi per terra. Da apprezzare in particolar modo l'atteggiamento mostrato in queste settimane: nelle ultime partite s'è spesso ritrovato ad affrontare avversari dotati di una fisicità imponente, annullandoli completamente ogni volta. Cissé del Bari, Jallow del Cittadella, Mokulu del Frosinone e Kouamé del Cittadella avevano più centimetri (nonostante Mantovani sia alto 184 cm) e soprattutto qualche chilo in più. Impressionante dunque la capacità del giovane difensore granata di anticipare puntualmente gli avversari. Quando le dimensioni non contano...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 26 novembre 2017 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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