Si cambia alla fine di questo girone di andata. Almeno così sperano i tifosi della Salernitana che non hanno festeggiato come volevano il fine anno, con la sesta sconfitta esterna stagionale, la settima con quella persa all'Arechi contro quella macchina da guerra che è il Benevento. Pensate ben venti punti di vantaggio dei sanniti sulla Salernitana. Se qualcuno lo avesse predetto ad inizio stagione gli avrebbero dato del matto. Ma non è così. I sanniti stanno facendo un campionato a parte, la squadra di Ventura annaspa nella parte centrale della classifica, molto corta, è vero ma che ha già
evidenziato che ci sono compagini che fino alla fine della stagione saranno tra le protagoniste. E tra di loro speriamo possa inserirsi la squadra granata che cercava, come detto, a La Spezia il quarto risultato utile di seguito ma che ha dovuto, suo malgrado, tornare a casa a mani vuote. Sembra un film già visto, un copione già scritto perchè se su dieci gare esterne ne perdi addirittura sei allora vuol dire che si deve cambiare musica e forse, anche alcuni interpreti. E' chiaro che la società sta monitorando il momento, difficile ma non certamente irreversibile. Si dirà: ma in cinque anni di B si sta solo
senza avere un benchè minimo traguardo da raggiungere. Forse è vero ma questo anno del centenario che ci lasciamo alle spalle
per spalancare le porte al 2020 potrebbe dare nuovo impulso e anche nuova verve alla squadra.

Un dato incontrovertibile lo dobbiamo evidenziare. Non è stato cambiato il tecnico tra novembre e dicembre. Si perchè nelle stagioni precedenti ci sono stati sempre esoneri o dimissioni e gli allenatori in panchina sono stati sempre due. Addirittura lo scorso anno si iniziò con Colantuono, si proseguì con Gregucci, si chiuse con il play out e in panchina si accomodò Leo Menichini. Dunque il fatto che Ventura resti in sella è un segnale. La società crede nel tecnico genovese, nelle sue capacità, nel suo approccio alle gare con questi giocatori ma che hanno poca esperienza. Dunque il lavoro a monte c'è, bisogna solo uscire dal guscio, dare quel segnale che tutti si aspettano. E il girone di ritorno sarà una cartina di tornasole decisiva. Poi il mercato che si apre, i futuri arrivi, qualche partenza daranno un quadro esatto della intera situazione che in diciannove gare da disputare potrebbero far arrivare la squadra granata nei primi otto posti della classifica. I ventisei punti con cui si è chiusa la fase ascendente del campionato non sono molti ma neppure pochi. Dunque la calma, la tranquillità ma anche la voglia di restituire il sorriso ai tanti tifosi granata, delusi da questo andamento sono un obiettivo che tutti dovranno perseguire. Per ora buon anno a tutti i tifosi granata, alla società, al tecnico, ai calciatori.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 01 gennaio 2020 alle 13:00
Autore: Enzo Sica
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