La Salernitana “toppa” la stagione nelle ultime tre partite. Due delle quali casalinghe. In totale racimola solo un punto.Tre gare che avrebbero dovuto segnare il salto delle ambizioni. Sono invece risultate la fine delle speranze. Non si è registrato l’auspicato cambio di marcia. Alla resa dei conti è lecito pensare che anche se fosse rimasto Sannino, alla guida tecnica, si sarebbero ottenuti gli stessi risultati.

Al tirar delle somme le carenze, con entrambi gli allenatori (Sannino e Bollini)  sono risultate le stesse. Il rendimento altalenante di Rosina spesso sacrificato in compiti dispendiosi. Le distrazioni di una difesa mai cristallizzata e soggetta a continui cambiamenti di uomini e disposizioni. Le ripetute indecisioni nelle scelte dei centrocampisti, tutti centrali, tutti ipotetici esterni, quando, in definitiva Minala (arrivato a gennaio), Ronaldo e Odijer hanno le stesse caratteristiche tecnico/tattiche seppure con fisicità diverse. L’interrogativo Donnarumma. Poco e male impiegato dall’uno e dall’altro tecnico. Rappresentava un patrimonio notevole del club, a inizio di stagione, (era l’oggetto dei desideri di tante squadre), è stato gradualmente deprezzato. La discontinuità nell’utilizzo ha “frastornato” anche il giocatore ed ha fatto registrare un rendimento al di sotto del suo standard abituale. Tanto valeva, a gennaio, mandarlo a giocare in altri lidi, magari in prestito.

La classifica della Salernitana rappresenta lo specchio delle sue prestazioni. Incapace di dare continuità ai suoi risultati. Un percorso fatto a “strattoni”. Fatto di piccoli cicli. Di picchi eccellenti (Benevento), di molli, inaspettate, ricadute (Ternana). In un caso per alimentare le speranze di quel magnifico pubblico. In altri per ripiombare con i piedi a terra, disilludendo tutti.

Si è trattato di una ulteriore stagione interlocutoria. Lotito e Mezzaroma credevano in qualcosa di più. Ai play off ci avevano fatto la bocca (allo stato attuale non li giocherebbe nessuno). La squadra allestita, con Fabiani, non è certamente inferiore a chi attualmente staziona nella posizioni medio alte della classifica.

La scorsa settimana si sono frettolosamente affrontate tematiche riguardanti la prossima stagione. Si è parlato di riconferma dello staff tecnico. Un discorso forse prematuro. E’ il caso, infatti, di concentrarsi sul finale di stagione nel tentativo di chiuderlo al meglio. E’ sembrato che si sia voluto rincorrere più l’alito di una “sponsorizzazione” mediatica che basarsi su dati concreti.

E’ il caso invece di pensare al futuro immediato. Sabato scende all’Arechi l’Avellino. Il derby vive sempre un'attesa particolare. Il precedente dell’andata ha lasciato un sapore agro/amaro nel popolo granata. Meglio tenere alta l’asticella della concentrazione. Riscattarsi tra le mura amiche.

Domani, 9 marzo, il “Magno” Claudio compie sessant’anni. Nel primo pomeriggio si riunirà, a Milano, l’assemblea delle società di serie B. Potrebbe essere anche il giorno della sua elezione alla presidenza della categoria. Rappresenterebbe la fine di una crisi. I migliori auguri Claudio, personali e di tutta la nostra redazione. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 maggio 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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