Un 2-2 che ha il sapore di una mezza sconfitta. La Salernitana ha sciupato una ghiotta chance per agganciare il Benevento, rischiando finanche di perdere clamorosamente contro una Vigor Lamezia tutt’altro che trascendentale, andata in rete con grande cinismo nelle uniche due palle gol create. Fortuna ha voluto che Negro e Colombo abbiano siglato due reti nel finale per acciuffare un punto che è servito solo ad evitare il ko interno. La squadra è parsa per larghi tratti l’ombra di sé stessa: abulica, evanescente, incapace di creare azioni degne di tal nome, inconcludente e disposta male in campo. I granata hanno dato l’impressione d’aver regalato un tempo ed una sostituzione agli avversari: Bovo è parso un pesce fuor d’acqua alle spalle di Calil. Menichini ha commesso diversi errori di valutazione e lo sviluppo della gara ha fatto sì che venissero evidenziate ancora di più le sue corbellerie: Negro, fino a questo momento poco considerato, ha dimostrato di poter fare la differenza, mentre la spinta offerta da Franco, a dispetto di un Bocchetti troppo rinunciatario, ha permesso di dare man forte al forcing finale. Il tecnico è stato nuovamente blindato da Lotito, ma dietro alcune problematiche che sta palesando la squadra vi sono anche enigmi di mercato irrisolti. E’ evidente quanto, ad esempio, a questa squadra manchi una punta degna di tal nome capace di finalizzare la mole di gioco creata sugli esterni. Inoltre gli innesti di Perrulli e Bocchetti hanno forse minato alcuni equilibri di gruppo, impedito nell’esprimersi secondo gli standard prestazionali precedenti. I granata hanno gettato alle ortiche la chance di appaiare gli stregoni in vetta, ma l’auspicio è che l’operazione aggancio e conseguente sorpasso sia solo rimandata di qualche settimana. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 31 gennaio 2015 alle 21:30
Autore: Giovanni Barbarisi
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