Ci vuole coraggio per cambiare, nella vita. Ci vuole molto coraggio soprattutto se in ballo ci sono contemporaneamente l'orgoglio e la dignità, i soldi e la carriera. Non si possono stare a dare lezioni su questo tema, l'unica valida è quella del comico cabarettista Enrique Balbontin che nel suo frizzante savonese ci ripete spesso: "Son tutti froci col culo degli altri". Ci vuole coraggio e ci vuole amore, ci vuole passione e ci vuole senso del dovere, ci vuole realismo, una moltitudine di doti che appartengono agli uomini veri, ai condottieri, ai comandanti, ai generali, ai piccoli grandi eroi della storia e della vita quotidiana. Diceva Napoleone: "Meglio una ritirata strategica che una sconfitta disonorevole". Pensate: Napoleone. La Salernitana va a catafascio e tutti rimangono inossidabili al loro posto, senza spostarsi di un millimetro, senza cambiare, senza coraggio. L'allenatore, che da un anno con lo stesso timbro di voce dice le stesse cose dopo le vittorie, i pareggi, le sconfitte. Tutti inchiodati alla loro seggiola, con l'unica paura di perderla e chissenefrega se lo sprofondo ha portato a perdere la terza sconfitta di fila contro un Carpi nettamente inferiore, con 10 punti in meno in classifica. Salerno, deve si dire grazie alla proprietà per aver preso il club dalla D e portato in B. Non si vive di ricordi, è vero, ma non è per questo che si debba vivere, in alternativa, nella polvere. Salerno e tifosi meritano nell’anno del centenario maggiore considerazione. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 16 dicembre 2018 alle 23:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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