Una Salernitana impalpabile e indefinibile quella che allena Sannino. Delle tante formazioni mandate in campo, in questa fase iniziale del campionato, nessuna è stata in grado di offrire, con continuità, gioco e risultati soddisfacenti. La lunga serie di pareggi è stata interrotta sabato scorso dalla “scoppola” rimediata al Tombolato. Sconfitta frutto di ingenuità e distrazioni. Episodi imbarazzanti che anche in altre gare avevano penalizzato i granata.  Sannino sta dando la sensazione di essere ancora alla ricerca della formazione ideale.  Di un ruolo da affidare a Rosina e di una tattica che ne possa esaltare il rendimento. Rosina nelle alchimie del suo allenatore risulta sino ad oggi imprescindibile. I risultati consigliano di sperimentare soluzioni alternative.

Sannino, purtroppo per lui, esporta la sensazione di non avere le idee chiare. Anche nel corso della stessa partita cambia opinione, più volte, alla ricerca del…tempo perduto. Cambia tanto, ma nella sostanza nulla cambia e la Salernitana rimane impantanata nella zona più pericolosa della classifica.

Con una aggravante. Sannino non sta vivendo un buon rapporto con l’ambiente calcistico granata. Non ha legato. Ha avuto contrasti, anche accesi, con i media locali. Comportamenti che non “fabbricano” serenità. La curva sud “Siberiano” non ha mai manifestato grande entusiasmo nei suoi confronti. Angelo Fabiani sta esercitando certosino mestiere di diplomazia per difenderne l’operato e per ricucire un “strappo” acuito principalmente, ma non solo, dalla mancanza di risultati. I tifosi salernitani dimostrano di non essere più disponibili a concedere quella pazienza pubblicamente richiesta dall’allenatore.

La squadra, per il potenziale tecnico di cui dispone, potrebbe ambire a posizioni di classifica certamente migliori. Alcuni giocatori si stanno però esprimendo al disotto delle loro capacità. Il ripetersi monotono di amnesie, nei momenti topici della partita, induce a riflettere sull’addestramento settimanale del fisico e della mente. Tuia e compagni, lo evidenziano gli episodi determinanti, faticano a mantenere la concentrazione nell’intero arco di una partita. Punti vengono persi qua e là, maldestramente, per ingenuità posturali e tecniche che non si dovrebbero riscontrare in giocatori di quella categoria.

Con un segnale sottile che ai più attenti non deve essere sfuggito. Nel contesto generale appare piuttosto distaccata, al momento, la figura di Claudio Lotito. Meno presente e coinvolto nelle vicende granata. Anche dal punto di vista fisico. In un passato, anche recente, di fronte ad una situazione come quella attuale la sua voce avrebbe “tuonato”. Qualche consiglio sugli schieramenti e sulle scelte delle risorse umane lo avrebbe dispensato. Anche pubblicamente. Lascia appunto perplessi il suo silenzio prolungato.

Domenica scende all’Arechi la Ternana. Uno scontro diretto. Abbordabile dal punto di vista delle difficoltà. Sannino ha in canna soltanto un colpo, quello della vittoria. Ha l’obbligo di centrare l’obbiettivo perché qualsiasi altro verdetto del campo spalancherebbe la porta della crisi. Un evento da scongiurare che potrebbe “costringere” il buon Claudio a ritrovare la parola.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 09 novembre 2016 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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