Sabato c’è in programma il derby tra Salernitana e Benevento, un big match che rinnova la sfida al vertice della classifica per la promozione diretta in serie B. Noi di TuttoSalernitana.com abbiamo raggiunto telefonicamente Guido Di Deo, doppio ex della sfida, essendo stato protagonista con entrambe le maglie. Inoltre, il centrocampista di origini battipagliesi conosce molto bene mister Brini, tecnico della squadra sannita, che lo ha allenato in più campionati.

Segue sempre la Salernitana?

“Sì, anche per forza di cose. Sono di Battipaglia, perciò ho tanti ricordi, ho fatto il settore giovanile e vinto un campionato a Salerno”.

Sabato si rinnova il derby tra i granata e i sanniti, due squadre che hanno fatto vedere solo a tratti sprazzi di bel calcio, contro squadre che davano modo di giocare la palla. Che sfida si aspetta Di Deo?

“La classifica dà ragione a chi sta davanti ma la differenza di soli due punti fa capire quanto entrambe le squadre abbiano fatto bene finora; ci sono ottimi calciatori su entrambi i fronti e, a questo punto del campionato, poco conta il bel gioco, alla fine ciò che conta è l’obiettivo prefissato. Credo che alla fine sarà un episodio a risolvere la partita. Certamente fin qui si sono equivalse perciò credo che si daranno battaglia, ma non penso che sarà decisiva per la vittoria del campionato perché ci sono ancora diverse gare davanti, non si tratta di guardare gli scontri diretti che aspettano le due formazioni, perché l’ultimo turno ha dimostrato che qualunque squadra può essere un avversario da non sottovalutare”.

Mister Brini, che tu conosci bene come tecnico, nelle fasi di avvicinamento alla gara di sabato, ha messo chiaramente in dubbio la determinazione delle avversarie della squadra salernitana. Evidentemente la paura di fallire l’appuntamento c’è?

“Quando ti giochi tanto inevitabilmente la tensione sale, ma non sono d’accordo con quello che ha detto il mister, capisco che tensione che richiama questa partita sia notevole, ma è necessario rimanere all’interno dei determinati ruoli”.

Sei un calciatore stimato e apprezzato in ogni piazza in cui hai giocato, solo a Salerno, che è casa tua non sei riuscito a importi. Come mai?

“Tornare indietro non serve a niente, preferisco pensare a quello che ho davanti. Magari ci misi qualcosa di mio, forse potevo dare di più ma solo per aver vinto il campionato ho solo bei ricordi di quell’anno (campionato serie C1 2007-2008)”.

Nell'ultimo campionato vinto dalla Salerntana che valse la serie B c'era Fabiani: potrebbe rilevarsi di buon auspicio per una promozione diretta?

“Il fatto che questa squadra sia legata alla mia con la quale vinsi il campionato, dalla figura del direttore Fabiani, dice tanto secondo me. Il direttore costruì una grande squadra così come ha fatto quest’anno. Arrivò l’anno prima per poi vincere il campionato nel torneo successivo, chissà che non ripeta la medesima esperienza”.

Un pronostico per domenica?

“Un pronostico no, ho giocato in entrambe le città. Però credo che alla fine possa risolverla la Salernitana, sia per la forza della squadra che per quello che sono in grado di fare i tifosi sugli spalti. Poi mi aspetto una grande giornata di sport perché è quello che deve sempre prevalere, perché il calcio è questo che dovrebbe rappresentare sempre, un momento di unione positiva. Sarà senz’altro una bella giornata, una bella partita da vedere per chi avrà l’occasione di assistervi dal vivo. Poi la bolgia dell’“Arechi” farà il resto per spingere la squadra”. 

Sezione: Esclusive TS / Data: Mar 03 marzo 2015 alle 21:25
Autore: Lino Grimaldi Avino
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