Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana e RadioMpa nell'ambito della trasmissione "Tuttomercatogranata", l'ex difensore della Salernitana Alessandro Bernardini ha parlato approfonditamente della scelta di lasciare Salerno dopo quattro anni tra alti e bassi. Non sono mancati riferimenti alla quasi retrocessione della passata stagione e alla difficoltà di giocare in una piazza calorosa, ma estremamente esigente. Ecco le sue dichiarazioni:
La scelta di non proseguire il rapporto con la Salernitana ti ha sorpreso o ne stavate già parlando?
"No, era un'idea maturata già nelle settimane precedenti. La società mi ha comunicato che non rientravo nei piani tecnici e che non c'era l'intenzione di accompagnarmi nel mio percorso. Avevano bisogno di alcune garanzie sul piano fisico che, non per colpa mia, non ero in grado di dare nell'immediato. C'è voluto tempo per arrivare ad una diagnosi precisa, se non sono riusciti i dottori a risolvere ancora il mio problema come potevo io, che faccio un altro mestiere, sbilanciarmi in qualche previsione? Alla fine ci siamo venuti incontro, certamente dispiace lasciare Salerno dopo mesi di inattività".
Che tipo di infortunio hai avuto e come stai attualmente?
"E' una situazione strana, un infortunio antipatico. Purtroppo a distanza di un anno e mezzo avverto ancora dolore, ogni volta che sembrava vicina la guarigione ero costretto a fermarmi. Ora che non sono più legato alla Salernitana cercherò di arrivare a capo del problema per risolverlo definitivamente, la mia intenzione è quella di tornare in campo il prima possibile. Credo ci sia uno schiacciamento di un nervo o qualcosa del genere, anche per i medici è stato difficile individuare con precisione la patologia. In questo percorso ho consultato diversi esperti anche fuori dal mondo granata, li ho individuati in prima persona e ho provveduto anche di tasca mia affinché venisse fatta luce su una questione con la quale sto purtroppo abituandomi a convivere"
In passato lo staff medico avrebbe parlato anche di situazioni psicosomatiche che avrebbero ritardato la guarigione...
"Fosse vero, questa cosa mi darebbe molto fastidio. La risonanza magnetica è stata fatta, dottori e staff atletico della Salernitana mi hanno seguito ogni giorno e sanno benissimo che tipo di patologia ho. Qualunque altro medico riderebbe se parlassi di problemi psicosomatici. Sto così da tempo, ho l'ansia da un anno e mezzo? Sarei già ricoverato in manicomio! La verità è che gli esami strumentali hanno evidenziato un problema e devo risolverlo una volta per tutte. Se mi sento tradito? No, non è mia intenzione fare polemica. Come ho detto prima, la Salernitana aveva bisogno di garanzie che non potevo dare e ha scelto di non accompagnarmi più in questo percorso"
In questi anni ci sono stati un sacco di infortuni, con tempi di recupero biblici. Tu sei uno di quelli, ci potrebbero essere delle responsabilità da parte di qualcuno? Non a caso la società ha rinforzato lo staff medico con altre figure professionali...
"Sinceramente non avevo mai pensato a questa cosa che mi hai fatto notare. Non posso dire che mi hanno seguito in modo disastroso, in fin dei conti non hanno sbagliato diagnosi e c'è un problema ancora irrisolto. Posso parlare per me, non per quanto accaduto a tanti miei ex compagni"
Il tuo nome è stato abbastanza chiacchierato in questi mesi a Salerno. C'è qualcuno che ti ha criticato traditore quando stavi firmando per il Novara...
"Anche in questo caso ci tengo a fare chiarezza. Nell'agosto del 2017, quando c'era Bollini in panchina, avevo raggiunto un accordo totale per il rinnovo. Il problema è che il mio contratto nuovo non veniva mai depositato. Con il direttore sportivo l'intesa era su tutto, evidentemente la società aveva dei ripensamenti e non concordava sulle cifre. E' chiaro che, dopo mesi di attesa, inizi a guardarti intorno anche per tutelare la tua carriera. A maggior ragione se hai problemi fisici e rischi di ritrovarti senza squadra a giugno. Il Novara mi permetteva di riavvicinarmi a casa e si era mosso concretamente, posso assicurarvi che mi avevano offerto anche meno soldi rispetto alla Salernitana. Col senno di poi anche io mi assumo delle responsabilità per aver gestito male la situazione, dovevo essere meno rigido all'inizio della trattativa e tutto si sarebbe chiuso nel migliore dei modi in tempi brevi"
Come è possibile che una società che si professa di livello superiore a tante altre non abbia mai centrato i play off in quattro anni? Il costante calo di dicembre alimenta il partito di chi pensa che la multiproprietà incida sui programmi...
"Firmerei col sangue e metterei la mano sul fuoco che non c'entra nulla questo discorso. L'anno scorso, tanto per fare un esempio, i soldi li hanno spesi e anche tanti. Sono straconvinto che Lotito e Mezzaroma abbiano sempre avuto intenzione di portare la Salernitana ai play off. Purtroppo nel calcio c'è bisogno di tante componenti, è difficile trovare una spiegazione logica ad ogni cosa. Vi aspettavate che la rosa della passata stagione rischiasse di retrocedere? Eppure gli investimenti erano stati consistenti"
Come si può spiegare un'annata così disastrosa?
"Non lo so, onestamente l'ho vissuta da fuori ed è difficile farsi un'idea. Spesso ne parlavo con i miei compagni, a volte entri in un vortice negativo dal quale fai fatica ad uscire. Quest'anno, però, credo si sia partiti con il piede giusto e noto grosse novità positive: c'è una struttura che 4 anni fa non c'era, un allenatore come Ventura che sarà un valore aggiunto. Salerno è una piazza esigente, di categoria superiore. Va messo in preventivo che, durante una stagione, qualche giocatore lo puoi perdere mentalmente perchè non regge le critiche. Non siamo tutti uguali, ognuno reagisce in modo diverso quando il contesto ambientale non è dei più sereni"
A tal proposito: quanto ha inciso negativamente la scelta di parte dei tifosi di disertare lo stadio l'anno scorso?
"Molto, è evidente che il nostro è uno di quegli stadi che rappresenta un fattore e dà un grande mano. Anche quando gli spalti erano vuoti, Salerno non ha mai perso la sua enorme passione e il grande attaccamento alla maglia accompagnato da molte critiche. Si è creata da marzo in poi una situazione paradossale: la critiche sono rimaste, ma abbiamo perso la spinta della gente all'Arechi. Alla lunga lo paghi, la differenza è palese. Credo che la diserzione sia stata deleteria per la Salernitana"
E se ipotizzassimo un tuo ritorno non appena risolverai i tuoi problemi?
"Ad ora non me l'hanno prospettato nè promesso. Penso esclusivamente a curarmi e a guarire"
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