Nato in provincia di Foggia, città nella quale ha giocato, Domenico Botticella nella sua carriera ha vestito anche la maglia della Salernitana con la quale si è tolto parecchie soddisfazioni. Sarà dunque un doppio ex della sfida che andrà di scena sabato tra Foggia e Salernitana, e a tal proposito la redazione di TuttoSalernitana lo ha contattato telefonicamente per parlare del match di domenica e non solo.

Sabato si rischia di giocare a porte chiuse, che ne pensa?

Probabilmente conoscendo i trascorsi tra le due squadre si sta valutando quest'ipotesi. Speriamo che decidano positivamente.

A Salerno ha vissuto momenti indimenticabili, quel derby con il Napoli ad esempio...

"Considerando che a Salerno ho vissuto la parentesi più importante della mia carriera, nel bene e nel male quegli anni mi sono rimasti nel cuore. Ovviamente si fa riferimento a quella partita perché fu l'emblema delle emozioni, per l'attesa della partita, per lo stadio pieno, per la gente che venne a Salerno, per come si mise la partita e per i trascorsi di Zeman a Napoli. Anche se lui nascose la cosa sentiva la tensione visto che non era stato trattato benissimo".

A proposito di Zeman, il vostro rapporto non fu idilliaco...

"Noi sappiamo che Zeman dice quello che pensa, sempre nel rispetto di tutti. Tecnicamente non mi preferiva ma dal punto di vista umano siamo rimasti in ottimi rapporti, era un suo punto di vista e andava rispettato"

Oltre a quella di Napoli ci sono state tante partite emozionanti. Quali di queste ricorda con maggiore affetto?

"Quella vinta a Torino, quella a Genova, quella a Bari, ce ne sono tantissime sopratutto risalenti all'anno di Pioli il quale fu particolare perché partimmo per fare la serie C e ci ritrovammo in B. Io poi ero tra quelli che dovevano andar via poi mi riconquistai la fiducia di tutti e giocai titolare. Fu un anno bellissimo culminato con la conquista della salvezza nonostante le tante difficoltà, dopo la sconfitta di Treviso tutti ci davano per spacciati e invece poi riuscimmo ad agganciare questa inaspettata salvezza"

Parliamo del compianto Mancini, con il quale lei aveva un rapporto particolare

"Io ero legatissimo a Franco perché da ragazzino quando facevo il raccattapalle e lui era il nostro portiere ed il nostro punto di riferimento, si sperava di diventare come lui e poi crescendo ci siamo allenati insieme e poi ci ritrovammo contro proprio in quel derby con il Napoli, e io oggi conservo ancora la sua maglia di quella partita. Essere legati da questo filo sottile e poi dopo apprendere di quella disgrazia non è stato facile però bisogna solo andare avanti e ricordarlo come una grande persona ed un grande uomo".

Lei annualmente organizza uno stage per portieri. Quali sono a suo avviso gli elementi per la crescita dei futuri portieri?

"Sicuramente l'umiltà, perché oggi a causa della questione degli under molti giovani si sentono già pronti anche se in realtà non lo sono, quindi l'umiltà e il sacrificio non possono mancare. Poi quello del portiere è un ruolo delicato, e la forza mentale è un elemento fondamentale perché nella nostra carriera commettiamo tanti errori e non si possono perdere le motivazioni, devi avere un carattere molto forte".

Che idea si è fatto della Salernitana di quest'anno?

"Seguo sempre anche a distanza, so che quest'anno come in passato è stata costruita una squadra per il salto di categoria, e forse quest'anno più degli altri anni la Salernitana ha le carte in regola per farlo. Ora c'è stato questo pareggio con il Melfi, ma ogni partita ha una sua storia quindi loro sanno di essere una signora squadra e verranno a Foggia per fare la partita e per portare a casa i tre punti".

Sabato scorso Gori è stato decisivo...

"Conosco Gori di persona perché ci siamo affrontati diverse volte, è un bravissimo ragazzo oltre che un ottimo portiere. Quando il migliore in campo è il portiere significa che le cose non hanno girato per il verso giusto, forse il Melfi è stato sottovalutato e questo ha fatto sì che la partita si mettesse su certi binari, però bravo il portiere che sta in campo per parare quindi è giusto che quando viene chiamato in causa si faccia trovare pronto. Pier Graziano è stato bravissimo nel fare il proprio dovere".

In conclusione, può fare un pronostico per sabato?

"Parliamo di un campionato molto equilibrato, con tanti giovani. Le squadre più competitive sono la Salernitana, il Benevento e qualche altra, ma poi ci sono tante meteore che possono essere in giornata di grazia così come possono invece subire la pressione. Sono tutte incognite così come il Foggia, una squadra costruita tra tante difficoltà societarie e il loro obiettivo primario è la salvezza, se andiamo a leggere le due rose ci rendiamo conto del tasso tecnico completamente differente però sicuramente il Foggia venderà cara la pelle anche perché parliamo di una città come Salerno dal punto di vista del tifo, le pretese sono tante e quindi i calciatori devono impegnarsi. Sarà una bella partita, speriamo a porte aperte".

Sezione: Esclusive TS / Data: Mar 30 settembre 2014 alle 22:00
Autore: Paolo Siotto
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