12 presenze con la maglia granata. Una breve esperienza a Salerno, ma tanto talento e qualità. Ieri Giuseppe Caccavallo ha passato mezzora in nostra compagnia. A seguire un riassunto della sua intervista. 

Ciao Giuseppe, come stai passando questo brutto periodo? E quando si tornerà i campo...

"Non è facile stare sempre chiusi in casa, soprattutto se hai dei figli. Purtroppo bisogna seguire le indicazioni del governo perché sennò non ne usciremo mai. Non ci hanno detto ancora niente, non conosciamo nessuna data. Spero soltanto che si torni presto in campo, a giocare a calcio. La priorità adesso è sconfiggere il virus. Bisogna valutare settimana dopo settimana la situazione. Mi andrebbe bene continuare il campionato anche a porte chiuse, basta che lo concludiamo. Tanto ormai il danno economico le società lo hanno avuto. E' giusto che il rettangolo di gioco decida chi deve essere promosso o retrocesso".

Quando si riprenderanno gli allenamenti?

"Ci hanno detto di aspettare fino alla fine di aprile. Ma allenarsi a casa e sul campo c'è tanta differenza, ormai siamo fermi da quasi due mesi. Non sappiamo a cosa andremo incontro, ma sono sicuro che se si ripartirà tutte le squadre dovranno effettuare minimo un mese di ritiro". 

Questione 'taglio degli stipendi' raccontaci la tua opinione...

"Il taglio degli stipendi è un qualcosa di giusto, ma delicato. Bisogna trovare assolutamente un accordo perché ci sono grandissime differenze tra la Serie A e le categorie minori. Ho sentito nei giorni scorsi che in Lega Pro molti presidenti hanno chiesto di annullare il campionato: secondo me non è giusto, soprattutto nei confronti dei propri tesserati. Paleari ha detto delle cose giuste, come le ho scritte anche io sul mio profilo instagram. Mi hanno chiamato molti addetti ai lavori, ci siamo parlati e abbiamo chiarito. Purtroppo ad oggi in Lega Pro ci sono calciatori che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi, non si conosce il futuro e quindi hanno bisogno di certezze". 

Tornando al calcio giocato quali sono i tuoi ricordi dell'esperienza a Salerno?

"Giocare nella Salernitana è stato un sogno, qualcosa di molto bello. Peccato ho avuto poche chance per dimostrare il mio valore. Ai granata oggi non manca nulla, sono una squadra di qualità e forte. La Serie B però è un campionato particolare: lo vinci soltanto se alle spalle hai un gruppo forte. Ma sono sicuro che possono fare bene".

Raccontaci dell'esperienza a Lecce...

"Sono innamorato della città e dalla squadra. Sono cresciuto lì calcisticamente, avevo soltanto 18 anni ed ero una promessa del settore giovanile. Zeman mi diede la possibilità di fare il mio esordio. E' stato qualcosa di indescrivibile. Quest'anno il Lecce sono sicuro si salverà, davanti hanno un fenomeno come Mancosu, un grande mio amico. E' l'esempio che con costanza e voglia si può arrivare dove si vuole. Lui è partito dalla Lega Pro ed è arrivato in Serie A".

Oggi sei alla Carrarese, come ti trovi?

"Qui sto benissimo, ho trovato una famiglia che mi ha accolto bene. Spero di restarci a lungo. Peccato quest'anno ho avuto un piccolo problema fisico, ma con il direttore ci siamo prefissati un obiettivo: arrivare secondi. Ho un bel feeling con i miei tifosi, mi hanno dedicato anche un coro e sono molto contento". 

Il calciatore a cui si ispira? 

"Il mio idolo da piccolo era Maradona, oggi Messi. Non ho nemmeno un'unghia della loro tecnica, ma cerco di giocare il mio calcio e dare sempre il massimo"

E dopo il ritiro?

"Non ci ho ancora pensato. Escludo l'allenatore o il dirigente. Mi piacerebbe, invece, diventare un procuratore ed aiutare gli altri". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Gio 02 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Orlando Aita
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