La seconda giornata di campionato metterà di fronte alla Salernitana la dura sfida del "Via del Mare" contro il Lecce di mister Liverani, una classica che ritorna dopo diversi anni in Serie B e che rievoca tanti ricordi ai tifosi granata. Sicuramente non una partita come un'altra anche per il portiere Nicholas Caglioni, un ex di entrambe le piazze avendo giocato alla Salernitana nel 2010/11 e al Lecce nel 2014/15. Tante le maglie vestite in carriera dall'estremo difensore classe '83, attualmente svincolato, che ha totalizzato in carriera oltre sessanta presenze in cadetteria e addirittura undici in Serie A con il Messina. Ma un posto speciale nel suo cuore è riservato a Salerno, dove ha militato per sei mesi nella stagione 2010/11, quando i granata sfiorarono l'impresa della promozione in B, nonostante i problemi della società dell'allora patron Lombardi, poi andata incontro al fallimento. Una promozione sfumata in finale play-off contro il Verona, con lo stesso Caglioni che, espulso nella gara d'andata, decise di assistere alla partita di ritorno dalla curva, insieme ai tifosi granata, che da allora lo elessero a proprio beniamino, complice anche una provocatoria maglietta contro gli scaligeri che gli costò una squalifica. A confermare il suo legame speciale con Salerno lo stesso portiere bergamasco, nell'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di TuttoSalernitana.com:

Da doppio ex della sfida di domenica tra Lecce e Salernitana, qual è la piazza cui resta maggiormente legato?

Come ho sempre detto a Salerno ho giocato sei mesi, ma è come se fossero stati dieci anni. Quando sono andato via l'ho portata sempre nel cuore e continuerò a farlo, quello che mi ha dato la gente di Salerno in sei mesi non me lo ha dato nessun altro in vent'anni di carriera. Resto molto legato a questa piazza”.

Che ricordi conserva di quella travagliata stagione 2010/11, con le arcinote difficoltà societarie?

Conservo ricordi fantastici di quell'annata, ancora oggi penso a quella finale play-off col Verona. Sarebbe stato come vincere la Champions League, data la situazione societaria, perché senza soldi stavamo compiendo qualcosa di davvero fantastico. Non ci siamo riusciti e mi è dispiaciuto davvero tanto. Avevamo formato un gruppo devastante, sia in campo che fuori, una cosa unica. Fecero un gran lavoro mister Breda e soprattutto il ds Nicola Salerno, che si ritrovò solo con una squadra da portare avanti. La carica, poi, che ci dava quella curva era qualcosa si indescrivibile... mai vista una curva così”.

Quella finale play-off col Verona brucia ancora. Lei fu espulso nella gara di andata, ma al ritorno vide la partita in curva coi supporters granata...

Sono stato male a non poter giocare la finale di ritorno, quindi per alleviare il dolore mi son messo in curva coi ragazzi... ancora adesso ci ripenso e mi torna in mente quella finale persa. Purtroppo ci fu un po' il casino per quella maglietta, ma è andata così...”.

Nel corso degli anni ha mantenuto un rapporto molto affettuoso con i tifosi granata, che la hanno spesso applaudita anche quando è tornato all'Arechi da avversario.

Sono sempre molto legato. Appena posso scendo subito a Salerno e dovrei scendere ancora perché ho ancora tanti amici lì. Quando torno in città mi viene l'emozione come la prima volta. Uno spettacolo l'accoglienza che mi ha sempre riservato la curva, sono cose che ti porti sempre con te nella vita”.

Ha avuto modo di seguire il mercato della Salernitana? Che idea si è fatto della nuova squadra?

E' una buona squadra, con giocatori di esperienza, come Di Gennaro e Perticone con i quali ho giocato a Modena. Sono giocatori molto validi, con molta esperienza anche in categoria superiore. Speriamo che questa squadra possa fare un regalo alla piazza per il centenario e riportarla dove merita di stare”.

Dove può arrivare questa squadra? E che impressione le ha fatto contro il Palermo?

Può fare qualcosa di importante, soprattutto per la piazza che è sempre un aiuto grosso. Poi per il centenario, se i giocatori gli anni scorsi davano cento, ora devono dare mille. Devono rendersi conto dove giocano e cosa rappresenta questo traguardo. Col Palermo è stata una buona partita, ci stava il pari. Le prime partite non sono tanto veritiere, ma con tanto lavoro si può fare bene”.

In porta sono arrivati due nuovi portieri, Alessandro Micai e Gianmarco Vannucchi. Da collega di reparto, cosa ne pensa?

Micai ha fatto un ottimo campionato l'anno scorso e quindi penso che la Salernitana possa stare tranquilla. Vannucchi è un giovane ma l'anno scorso ha giocato con continuità, è un buon secondo. Micai ha dimostrato di avere tante qualità e può fare bene”.

Quale pensa sia la migliore qualità di Micai?

La reattività per me è la sua miglior dote”.

Il prossimo 19 giugno sarà a Salerno per la grande festa del centenario?

Sicuramente. Già quest'anno ero stato chiamato ma purtroppo ero già in vacanza in Spagna e mi è dispiaciuto tanto non poter essere presente. La volta prossima però ci sarò. La città si merita una grande festa, anche per quella coreografia col Palermo. In pochissimi stadi in Europa si vedono cose del genere”.

Chi vede favorito per la gara di domenica tra i granata e il Lecce? E per il campionato?

Domenica vedo favorita la Salernitana, però anche il Lecce, da neopromossa, ci tiene a fare bene. Sarà una bella partita da guardare. Per il campionato ci sono tante buone squadre come la stessa Salernitana, il Benevento, il Verona, ma, come già detto, bisogna stare attenti alle neopromosse dalla C che possono essere delle mine vaganti”.

Per concludere, cosa può dirci sul suo futuro? Lei attualmente è svincolato, si sta allenando con qualcuno?

No, mi sto allenando con un preparatore qui a Bergamo. Ho avuto delle richieste ma ho preferito aspettare qualcosa di meglio. Mi alleno tutti i giorni e attendo, è anche un po' difficile per un portiere di trentacinque anni. Se resto a casa allora vorrà dire che verrò a vedere più partite a Salerno”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Gio 30 agosto 2018 alle 23:00
Autore: Valerio Vicinanza
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