Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana, l'ex attaccante di Bari e Arezzo Antonio Floro Flores ha rilasciato una serie di dichiarazioni assolutamente interessanti che daranno spazio a tante riflessioni a 360°. Ecco le sue dichiarazioni:

Come sta vivendo un ex calciatore di livello come lei questa situazione paradossale?

“Al di là dello sport che passa in secondo piano, c’è un danno generale che riguarda la salute e l’economia. E’ tutto molto imbarazzante, c’è stata una cattiva comunicazione: prima hanno chiuso le porte, poi hanno fermato il campionato, poi si giocano le coppe europee. Riprendere è impossibile, la stagione secondo me si blocca qui e non vorrei trovarmi nei panni di chi deve prendere queste decisioni. I calciatori non si stanno allenando, come potrebbero reggere le tre partite a settimana? Non ci sono i tempi, si concluderebbe tutto a giugno mentre si stanno disputando gli Europei. Non ha senso così”.

Vigorito e Stirpe però minacciano di lasciare il calcio se non si dovesse concludere la stagione?

“Benevento e Frosinone cos’hanno meglio della Salernitana? Perché dovrebbero avere un trattamento diverso? Non è colpa della Lega B, delle televisioni o dei giornalisti se hanno bloccato i campionato. E’ lo Stato che ha deciso, stiamo parlando del bene della gente. Tutti parlano ottimamente di Vigorito, ma non è l’unico che sta avendo dei disagi.Chi più e chi meno, ma personalmente non mi interessa minimamente del calcio. Ci sono esseri umani che sono morti e che stanno soffrendo, al massimo si cristallizza la classifica consentendo la disputa di playoff e playout. Non c’è niente di straordinario, basterebbe poco per mettere d’accordo tutti. Immaginiamo un calciatore che ha il Coronavirus e ha un bambino a casa che è asmatico…chi si assume la responsabilità?Vorrei fare una riflessione...”

Prego...

“Noi siamo comuni mortali, siamo professionisti e ho litigato sui social perché paragonano i calciatori ai medici o ai pompieri. E’ gente straordinaria che non può essere paragonata ad un atleta, noi facciamo il lavoro che amiamo e ci fa divertire permettendoci qualche lusso. Secondo me i pompieri dovrebbero guadagnare 100mila euro al mese, ma mica è colpa mia se hanno entrate diverse? Loro fanno sacrifici e mettono a repentaglio la loro salute, andrebbero stanziati dei fondi. Li rispettiamo, ma bisogna ricordare che i calciatori nelle difficoltà danno aiuto e fanno beneficenza. Che poi i veri eroi siano loro e non chi dà calci ad un pallone è fuori discussione”.

Come si può allenare un calciatore in questo contesto di caos?

“Ho attrezzato la palestra a casa, ogni calciatore che gioca in B può comprare un’attrezzatura per proseguire il lavoro personalizzato senza uscire. 2-3mila euro se li possono permettere. I casi Gabbiadini e Rugani insegnano che non dobbiamo mettere a repentaglio la salute dei nostri cari e che il calcio va necessariamente in secondo piano”.

Quale soluzione, dunque, per il calcio italiano?

“Se fossi la Lega manderei in A direttamente la prima in classifica stabilendo la retrocessione per l’ultima, con spareggi playoff e playout come previsto da regolamento. In questo momento è molto triste sentire qualcuno che parla di secondo o terzo posto, c’è la salute della gente che deve essere messa davanti a tutto. Sarò ripetitivo, ma abbiamo le famiglie a casa e la vera ingiustizia è che ci sono persone in ospedale che stanno soffrendo. Se il Benevento si lamenta, la Lazio che dovrebbe dire? Nessuno poteva prevedere questo scenario drammatico per il Paese”

Che senso ha avuto proseguire a porte chiuse?

“Un errore gravissimo che ha creato tutte le problematiche di cui si parla. Napoli-Barcellona è stata giocata con 80mila persone, sicuramente tra questi ce n’era almeno uno che purtroppo aveva questo problema. Un controsenso della natura: Liverpool porte aperte, Parigi porte chiuse. Quello che ho capito, e mi dispiace, che il denaro viene prima dell’essere umano ed è una cosa estremamente triste”.

Una domanda calcistica: si aspettava il flop di Giannetti a Salerno?

"Negli spogliatoi dicevo sempre ai miei compagni che il calcio è un attimo e la carriera può cambiare in un minuto. Anche Cerci doveva fare la differenza e ha giocato soltanto due partite da titolare in sei mesi. Magari Giannetti si sblocca e non si fermerà più per tutto il campionato. Qualora si riprendesse a giocare, ovviamente".

Sezione: Esclusive TS / Data: Sab 14 marzo 2020 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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