Calciatore professionista ad alti livelli, con una propensione per le piazze calde: Fabio Fratena è ricordato in positivo anche dai tifosi della Salernitana, avendo giocato dal 1990 al 1993 con la maglia salernitana. Al momento il tecnico, in possesso dei necessari patentini per allenare, è fermo ai box: “Ho avuto un paio di contatti ma niente di importante e di definito e mi ritengo quindi tuttora sul mercato. Da calciatore - racconta Fratena - ho iniziato con la Lodigiani, e in seguito, da vero e proprio girovago del calcio, ho indossato divise di importanti società come Cerretese, Cavese, Trento, Foggia, Salernitana chiudendo quindi a livello di professionista ad Aosta. Tornato nel Lazio ho giocato a Monterotondo e quindi con la Cisco Roma che poi si fuse con la Lodigiani e quella fu una stagione molto importante per me perché collaborai con Juan Carlos Morrone a livello tecnico e da quella importante esperienza ricavai la certezza che nel mio futuro c’era la panchina”. Proprio con la maglia granata uno dei ricordi più belli: "Ho un ricordo bellissimo sulla piazza salernitana", conferma l'ex tecnico del Fondi, squadra laziale militante in Serie D. Tanto calcio giocato per il centrocampista classe '63, che ricorda i giocatori più forti con cui ha condiviso le gioie e i dolori in campo: “Due pezzi da novanta su tutti sono stati Signori e Rambaudi”.  Sansovino, Cisco Roma, Cynthia, Monterotondo e Fondi sono state le importanti tappe della sua carriera da allenatore, ora in cerca di un "progetto ambizioso" coerente con i suoi metodi di lavoro. "La mia idea del calcio? - precisa Fratena - è nel cercare il risultato attraverso il gioco: sembra una frase fatta ma è sicuramente quello che penso e che cerco di proporre alle mie squadre". Prima di chiudere la breve ma intensa chiacchierata con il centrocampista che calcò il prato dell'Arechi ai tempi della sfiorata promozione in Serie B l'allusione è ad un altro ex della Salernitana: "consentitemi di ricordare il più grande maestro di calcio che io abbia mai conosciuto che risponde al nome di Zdenek Zeman, due volte allenatore a Salerno, un uomo di una correttezza esemplare, grande educatore e grande insegnante di calcio che in un mondo che va al contrario ha mantenuto sempre dritta la barra del suo credo calcistico”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 03 luglio 2015 alle 20:00
Autore: Rocco Della Corte
vedi letture
Print