Il derby di domenica tra Salernitana ed Avellino sarà un crocevia importante per entrambe le squadre, il prosieguo della stagione dei granata e dei biancoverdi passa inevitabilmente dall’Arechi. Ci avviciniamo a questo big match con uno che conosce benissimo il calcio campano, avendo vestito in passato le maglie di Napoli, Benevento e ovviamente Salernitana ed Avellino, Giovanni Ignoffo. Il difensore siciliano ha giocato in carriera anche con Palermo, Perugia, Foggia e Messina, accumulando più di 450 presenze tra i pro; oggi si concede in esclusiva ai microfoni di TuttoSalernitana.

Partiamo con un tuffo nel passato. Che ricordi ha conservato della sua esperienza a Salerno?

Della città ho un bellissimo ricordo, pur essendo rimasto solo un anno, sono stato benissimo. Fu una stagione particolare, di ricostruzione, dopo il lodo Petrucci, con non poche difficoltà. Eravamo un grande gruppo, sia sul piano tecnico che umano, ci siamo divertiti. Non mi dimenticherò mai un episodio: nonostante non fossimo arrivati ai play off, per un solo punto, la tifoseria venne fuori al Volpe a ringraziarci, sapevano che avevamo dato tutto; alla fine fummo anche premiati, con la penalizzazione del Teramo, che ci portò a giocare le fasi finali col Genoa, poi perse ingiustamente.

Nel match d’andata la Salernitana passò in svantaggio di due gol, ma poi, con una grande prova di carattere, si impose segnando tre reti negli ultimi venti minuti di partita, decisivo fu Minala al 96’. La voglia di rivalsa della squadra di Novellino sarà tantissima, quanto può questo aspetto fare la differenza?

Il derby è una partita diversa. Certo il risultato dell’andata va ad accendere ancor di più gli animi, sarà un match da vivere intensamente. Entrambe le squadre devono risollevare la classifica e sono a caccia di punti, questo potrebbe penalizzare lo spettacolo ed entrambe potrebbero avere un atteggiamento prudente, a discapito del bel gioco e con tanta cattiveria agonistica.

La prevendita procede spedita, domenica si potrebbe toccare quota 15mila spettatori per una gran cornice. L’atmosfera vibrante dell’Arechi può considerarsi il dodicesimo uomo in campo per la squadra di Colantuono?

Il pubblico e il tifo possono essere una spinta in più, ma anche un boomerang. Intorno a questa partita c’è grande aspettativa e nel caso non dovesse mettersi bene, il pubblico granata è esigente e comincerà a rumoreggiare, mettendo pressione sui giocatori. Di sicuro la squadra di Colantuono non deve sbagliare l’approccio e deve dare tutto, mantenendo la concentrazione per tutti i 90 minuti, trascinando con sé il pubblico che ovviamente si farà sentire.

Analizzando il campionato fin qui disputato dalle due compagini, mi saprebbe fornire un giudizio e soprattutto indicarmi un ipotetico punto di arrivo per entrambe?

Ad inizio stagione ci si aspettava qualcosa in più dalla Salernitana, visto anche il piazzamento play off sfiorato l’anno scorso. Con questa rosa e questo allenatore la società puntava ad un piazzamento importante. L’Avellino voleva riscattare la scorsa stagione abbastanza travagliata. Ora le due squadre viaggiano su binari paralleli e l’obiettivo primario credo sia la salvezza tranquilla, in caso di un cambio di marcia poi, le partite a disposizione sono tante e il campionato cadetto riserva sempre sorprese.

Infine le chiedo. Da ex giocatore, su chi scommetterebbe come uomo derby, sia da una parte che dall’altra?

In queste partite la differenza la fanno i giocatori di esperienza, quindi ti dico Rosina tra i padroni di casa e Castaldo tra gli ospiti. Non dimentichiamoci di Zito che sente molto il confronto da ex. Dal punto di vista temperamentale sono in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e guidare anche i più giovani, sono un punto di riferimento nelle difficoltà. L’approccio mentale e psicologico a queste gare è determinante e loro sanno bene come vanno giocate.

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 09 marzo 2018 alle 21:00
Autore: Oreste Tretola
vedi letture
Print