Phil Masinga divenne a suon di reti il beniamino dei tifosi della Salernitana, nel corso della stagione 1996-97, una stagione realmente critica per i campani, i quali ambivano alla promozione, ma dovettero soffrire molto per riuscire a salvarsi. Per fortuna le reti dell'attaccante ivoriano servirono a tenere a galla la squadra, che alla fine non affondò in Serie C1, ma riuscì a salvare la categoria, pronta a ricominciare nella stagione successiva a sperare ancora.

Come conseguenza della nota sentenza Bosman, la Salernitana aprì agli stranieri: i campani poterono portare in squadra tutti i giocatori comunitari e non più solo italiani. La sentenza rivoluzionò il calcio. Dopo 43 anni in casa granata si rividero calciatori stranieri, e nello specifico si trattò di Ferrier e Jansen (olandesi), e dei giocatori col doppio passaporto Danni Tiatto (origini australiane) e Phil Masinga (origini sudafricane).

Inizialmente la squadra partì male, esordendo con l'eliminazione dalla Coppa Italia ad opera del Chievo. Guidata ancora da Franco Colomba, la Salernitana disputò un deludente girone di andata. Così, nel corso del mercato di riparazione avvennero acquisti e cessioni importanti. Giovanni Pisano, dopo aver messo a segno 60 gol in campionato, venne ceduto al Genoa, e il suo posto fu preso dall'allora neoacquisto Edoardo Artistico. Fu acquistato anche il centrocampista Francesco Dell'Anno, ma i cambiamenti voluti non avvennero, così a campionato in corso fu esonerato Colomba e il suo posto fu preso da Franco Varrella, che grazie al fondamentale contributo di Masinga, riuscì nell'impresa di salvare la squadra. La salvezza fu ottenuta a tre giornate dal termine, mediante il gol vittoria proprio di Masigna contro il Castel di Sangro.

Sezione: L'Approfondimento / Data: Gio 26 maggio 2016 alle 17:00
Autore: Matteo Di Palma
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