Rivoluzione…a metà. La Salernitana del futuro ripartirà da 3-4 tasselli di spessore, ma anche dalla base di un organico molto più competitivo di quanto non dica la classifica e che di certo non ha fallito per limiti tecnici. Ci sono ancora 5 gare da giocare e tre punti da conquistare, ma orientativamente c’è già una prima lista di riconfermati. Anzitutto bisognerà piazzare altrove quei tanti elementi che non rientrano nei piani, alcuni dei quali di rientro da prestiti e già in accordo per una rescissione. Non faranno parte della Salernitana i vari Altobelli, Kalombo, Volpicelli, Cernigoi, Vuletich, Djavan e Andrè Anderson, almeno uno tra Gigliotti e Perticone, Memolla, Minala e Signorelli, mentre potrebbero essere fatte delle valutazioni su Luca Castiglia che in B, altrove, aveva fatto benissimo. Nella testa del direttore sportivo Fabiani (ad un passo dal rinnovo) si potrebbe ricominciare da sette calciatori ritenuti imprescindibili: Migliorini e Mantovani al centro della retroguardia (potrebbe esserci una risoluzione consensuale con Bernardini, anche l’avventura di Schiavi sembra ai titoli di coda), Pucino a destra, Akpro e Di Tacchio a centrocampo, Jallow e Calaiò in avanti senza dimenticare che questo finale in crescendo di Djuric apre le porte ad una permanenza a sorpresa. Valutazioni in corso su Micai (che gode della fiducia della proprietà), resteranno anche Rosina e Lopez che tuttavia non ha affatto convinto. Si dovrebbe cambiare anche guida tecnica. Gregucci ha un altro anno di contratto, ma non ha convinto e si è progressivamente spento. Il sogno si chiama Marco Baroni, allenatore ideale per costruire un progetto vincente che potrebbe essere contattato in caso di mancata riconferma a Frosinone. Occhio sempre alla pista che porta a Roberto Breda, cui nome avrebbe già messo d’accordo società e dirigenza.

Sezione: Mercato / Data: Lun 15 aprile 2019 alle 11:00 / Fonte: IlFerraiuolo.it
Autore: Antonio Siniscalchi
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