Fino a qualche anno fa, Fabio Brini era stato uno degli allenatori più stimati della storia recente granata. La promozione in B del 2007. la successiva salvezza miracolosa da subentrante, ma soprattutto il coraggio di accettare Salerno in momenti sempre molto complicati gli erano valsi il rispetto dell'intera tifoseria granata che, nel famoso incontro pubblico al Grand Hotel del giugno 2009, ne chiese a gran voce la riconferma spingendo il presidente Antonio Lombardi a rinnovargli il contratto. Quando ha guidato il Benevento, tuttavia, il tecnico di Porto Sant'Elpidio fu protagonista di alcune dichiarazioni che incrinarono il rapporto con la piazza. Dall'impegno "differente" profuso dalle avversarie quando hanno affrontato la Salernitana a "cose che non si possono dire, ma che si vedono" passando per presunti torti arbitrali, una serie di elementi che resero infuocato il clima e portarono 20mila spettatori a fischiarlo sonoramente nel derby del marzo 2015. I granata vinsero, Brini fu contestato anche con qualche striscione ironico. In sala stampa disse che i giornalisti locali avevano male interpretato le sue parole scadendo nella strumentalizzazione, i fatti dicono che quel Benevento era scoppiato e forse si cercava di tenere altra la concentrazione con mezzi di...esperienza. In fondo quelle interviste sortirono un effetto positivo ringalluzzendo la Salernitana e l'ambiente ormai rassegnati al peggio dopo il 2-2 interno col Foggia.

Sezione: News / Data: Mar 10 settembre 2019 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print