Da molto tempo a questa parte, i tifosi diversamente abili stanno lanciando un appello affinché anche loro possano assistere senza nessun tipo di problematica alle partite interne della Salernitana ritagliandosi un pomeriggio di svago che permetta a tutti di accantonare per 90 minuti le difficoltà quotidiane. Le segnalazioni, che gireremo alla società e all’amministrazione comunale come fatto in passato, sono tre:

-il costo degli abbonamenti; fino a qualche tempo fa le riduzioni erano rivolte a tutti coloro che avessero dal 75% in poi di invalidità, oggi la società e l’area marketing hanno deciso di agevolare soltanto chi parte da un 85%. La colpa è anche di qualche “furbetto” che ha approfittato della situazione presentando certificazione non valida o acquistando il carnet semplicemente per consentire all’accompagnatore di pagare una cifra simbolica. E’ chiaro, però, che la scorrettezza di taluni non può costringere chi ha davvero problemi di salute a restare a casa o pagare l’abbonamento per intero.

-apertura di uno sportello apposito; per tante persone sulle sedia a rotelle o con varie forme di invalidità è davvero difficile sottoporsi a ore e ore di coda sotto il sole. Sarebbe opportuno migliorare il servizio online e, soprattutto, predisporre un’apertura straordinaria il giorno prima di disputa della partita riservata soltanto ai diversamente abili

–visuale; chi si accomoda in tribuna verde non riesce a vedere bene la partita, pure in questo caso complice anche la scorrettezza di chi non viene incontro alle esigenze altrui. Certo, è un’occasione persa non aver approfittato del restyling dell’Arechi e dei tanti fondi del credito sportivo per disegnare uno spazio apposito anche nell’anello superiore magari sfruttando un’ascensore o un’entrata dedicata. Non esistano tifosi di serie A o di serie B, soprattutto chi ha problemi di salute ha diritto ad una corsia preferenziale. L’amministrazione comunale, in passato, ha però giustificato l’assenza di un’area riservata nell’anello superiore sostenendo che in caso di evacuazione (incendio, terremoto) sarebbe pericolosissimo per i disabili, impossibilitati a raggiungere in tempi rapidi le vie di fuga. Una querelle da approfondire

Sezione: News / Data: Mer 25 marzo 2020 alle 19:30
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print