"Salerno? Una città bellissima, che ho avuto modo di conoscere per lavoro, e che lo stesso Filippo apprezza molto, soprattutto dal punto di vista culinario. Dopo 25 anni di bresaola e pomodoro, d’altronde, si è lasciato un po’ andare...". Parola di Giancarlo Inzaghi, padre di Super Pippo, tecnico del Benevento che domenica affronterà la Salernitana nel derby del Vigorito, e di Simone, rivelazione ormai consolidata della Lazio, la cui scalata è iniziata proprio con l’arrivo sfumato all’Arechi.

Papà Inzaghi, partiamo da Filippo, dopo la delusione Bologna una grande stagione per riscattarsi...
"Ha trovato un ambiente stupendo, a partire dal presidente Vigorito, che ho conosciuto personalmente in ritiro. Una persona squisita, di grande personalità. A Moena dovevamo addirittura scendere in campo entrambi in un’amichevole, ma poi mio figlio ci ha fatto fuori, segno che non guarda in faccia a nessuno".

I suoi giocatori l’hanno spesso definito un martello, è veramente così?
"Sì, è puntiglioso, come lo è sempre stato nel corso della sua carriera, ma si comporta soprattutto come un padre di famiglia per tanti ragazzi, ed ha un rapporto molto stretto con il direttore sportivo Pasquale Foggia, nato già ai tempi del Milan. Quando ci sono valori del genere, e i calciatori ti ascoltano, lavorare è molto più semplice".

Domenica che derby si aspetta, e dove lo guarderà?
"Dal divano, come ogni gara di mio figlio. Non ne perdo una, anche se dal vivo non sono ancora riuscito a vedere il Benevento. Mi aspetto una sfida molto dura, perché la Salernitana sta facendo bene ed ha un gran tecnico, Ventura, che conosco personalmente. Tolta la parentesi con la Nazionale, ha una carriera che parla per lui. E poi vengono da un grande inizio di anno nuovo, sarà una partita affascinante".

Sezione: News / Data: Mer 29 gennaio 2020 alle 19:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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