E’ arrivata ieri al Coni anche la richiesta ufficiale del Consiglio Federale sull’interpretazione autentica delle norme sull’altro caso che tiene banco in questo finale di stagione in B e innescatosi dopo la retrocessione all’ultimo posto del Palermo per gravi reati amministrativi decretata da una sentenza del Tribunale Federale Nazionale. A rimanere sotto tensione ci sono Salernitana e Foggia che non hanno smesso di allenarsi, nonostante il Direttivo di Lega B abbia deciso che lo spareggio salvezza non debba disputarsi secondo l’articolo 18 del codice di Giustizia Sportivo. Ma il club campano si fa forte, anche, di un parere “pro veritate” richiesto a tre saggi dall’ex Commissario Straordinario della Federcalcio Guido Rossi all’epoca di calciopoli per chiarire gli effetti della retrocessione della Juve all’ultimo posto del campionato di Serie A. Applicando tale parere le norme non si presterebbero a fraintendimenti e il Palermo sarebbe la 4^ retrocessa in aggiunta a Foggia, Padova e Carpi. Tuttavia il presidente della Figc Gabriele Gravina ha chiesto al Collegio di Garanzia del Coni un nuovo pronunciamento per togliere ogni dubbio. La Salernitana continua a sostenere che, qualora si dovesse decidere di disputare il playout, impugnerebbe la decisione in tutti i gradi di giudizio endofederali e poi al Coni, sino a ricorrere al Tar del Lazio. La tesi sostenuta dai legali del club è che il Palermo si aggiunge alla altre tre retrocessioni determinate dal campo. Non si tratterebbe in nessun modo di uno “scivolamento” della classifica, interpretazione che permetterebbe al Foggia lo spareggio salvezza coi campani da quartultimo, ma di una “cristallizzazione” che chiuderebbe la questione in “modo tombale”. Intanto, giovedì la Corte Federale d’Appello esaminerà il ricorso del Palermo e potrebbe fornire un nuovo tassello anche per sanare quest’altra coda avvelenata di stagione.

Sezione: News / Data: Mer 22 maggio 2019 alle 11:00 / Fonte: corriere dello sport
Autore: Antonio Siniscalchi
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