Parla però della sua Atalanta, non della Salernitana. Il tempo non ha assolutamente scalfito l’amore di Stefano Colantuono per l’Atalanta. Il tecnico è reduce dall’esperienza agrodolce con la Salernitana ma è da sempre legato ai colori nerazzurri: “Per me l’Atalanta è tutto: un’amica, una moglie, una compagna e un’amante. Non trovo anche un solo aspetto negativo. A Bergamo ho passato sette anni, è l’esperienza più importante in assoluto, fatico a trovare un momento da dimenticare. Questa è la mia vera squadra. A Bergamo è nato mio figlio Lorenzo. Città, club e tifoseria sono nel mio cuore“.Per certi versi il tecnico di Anzio sente di avere aperto la strada all’epoca Gasperini: “Abbiamo lavorato in periodi diversi, ma mi piace pensare che il nostro gruppo sia riuscito a consolidare la categoria – ha detto a La Gazzetta dello Sport -. Prima era un continuo saliscendi: due o tre anni in A, poi in B e così via. Era difficile aprire un ciclo, ma noi l’abbiamo fatto dando stabilità, Gian Piero ha alzato l’asticella stravolgendo gli obiettivi. Oggi l’Atalanta è uno dei primi sei o sette club in Italia anche grazie alle due ultime presidenze. Ruggeri era straordinario, lungimirante e con idee chiare. Percassi ha dato un tocco in più creando un progetto unico, lavorando con umiltà“.A Bergamo tutti sognano di conquistare la Coppa Italia che manca dal 1962-1963, ma Colantuono non si sbilancia: “No comment per scaramanzia, ma faccio il tifo. Sarebbe un successo speciale, che tutti a Bergamo meriterebbero. Il percorso non è finito: positivo il 3-3 di Firenze, ma c’è ancora un ritorno da giocare“.

Sezione: News / Data: Ven 22 marzo 2019 alle 18:00 / Fonte: calcioatalanta.it
Autore: TS Redazione
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