I tifosi, e spesso noi componenti dell'informazione, siamo abituati a giudicare l'operato di una società dai risultati sportivi. Un giudizio legittimo, ma che spesso non tiene conto di un aspetto fondamentale: l'organizzazione. Una società infatti non vive solo di partite e calciomercato, ma anche di burocrazia, rapporti con istituzioni e società e tanti altri adempimenti. In tal senso, il factotum della Salernitana è Rodolfo De Rose, segretario "storico" del club di via Allende nonostante la giovane età.

 

De Rose, com'è cominciata la sua avventura salernitana?

"Sono arrivato con la nuova proprietà, abbiamo cominciato dal basso quando non c'erano i segni distintivi. Fortunatamente i risultati sportivi ci hanno aiutato e ora siamo in Serie B".

 

Aveva già maturato un'esperienza in quel di Sapri.

"Ho cominciato a ventuno anni collaborando col Sapri. Da lì poi sono passato al Salerno Calcio. Certo, la categoria era la stessa, ma si parlava di tutt'altra situazione se non dal punto di vista burocratico. Già in Serie D il Salerno Calcio era una società professionistica a tutti gli effetti".

Siamo entrati nel sesto anno di gestione Lotito-Mezzaroma. Qual è stata la gioia più grande di questi anni?

"Forse la promozione in Serie B. Di soddisfazioni ne abbiamo raccolte tante, anche la vittoria del campionato di Serie D, tutt'altro che scontata. Stavamo boccheggiando, fu una sorta di liberazione. Ricordo con piacere le vittorie con il Benevento, con la Casertana. Di ricordi belli ce ne sono tanti".

 

C'è una persona alla quale si è legato particolarmente?

"Non posso che dire l'addetto stampa Gianluca Lambiase. Noi siamo i reduci della "Prima Repubblica", abbiamo cominciato da quando, come dice Lotito, non c'erano neanche i palloni".

Com'è strutturato il lavoro quotidiano di Rodolfo De Rose?

"Il tifoso, ed è giusto che sia così, non può sapere il lavoro che c'è dietro l'organizzazione di una società. Per il tifoso la Salernitana dura due, tre ora a settimana, poi è un parlare continuo. Invece alle spalle c'è un lavoro immenso, fatto di rapporti con istituzioni e altre società, c'è la preparazione delle partite, i contratti dei giocatori, l'iscrizione e tutti gli adempimenti".

Dove può e deve migliorare la Salernitana sotto l'aspetto organizzativo?

"In sei anni abbiamo vinto quattro campionati. Si è badato molto all'aspetto sportivo, bisognava riportare la Salernitana almeno in Serie B. Ovviamente alcune cose sono state tralasciate, abbiamo difficoltà sui campi, con la sede sociale che magari andava bene negli anni precedenti. Possiamo migliorare sotto il profilo delle strutture".

Sezione: News / Data: Sab 29 aprile 2017 alle 21:00 / Fonte: Solo per Salerno magazine
Autore: ts redazione
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