E' inevitabile che questo derby nasca nel ricordo di Carmelo Imbriani. Cantava Bob Dylan: “Abbi cura dei tuoi ricordi perchè non puoi viverli di nuovo”. La serata dedicata a Carmelo è amore puro nei confronti di un ragazzo straordinario che un destino atroce ha strappato alla vita troppo presto. E' suggestiva la cerimonia, bella la partecipazione della gente, del presidente, di Pippo Inzaghi, di alcuni dei suoi vecchi compagni di squadra. Carmelo è una di quelle icone del calcio pulito che il tempo non potrà mai cancellare: il caso ha voluto che la sua gente lo ricordasse proprio prima di due partite che gli sarebbero state particolarmente care contro Salernitana e Cosenza, squadre che, anche se in maniera diversa, avevano fatto parte della sua vita. Domani sera all'Arechi si avvertirà come sempre la sua presenza. Il derby ha una missione in più: sublimare il ricordo di questo ragazzo fantastico che la memoria dell'uomo ha fermato in quei fotogrammi riprodotti dal meravoglioso murale di via Massimo D'Azeglio.

Erano le partite che gli piacevano di più, che gli toglievano il sonno mettendogli addosso un po' di giusta ansia. Come ce l'avranno i giallorossi di oggi, che andranno a duellare con una squadra ambiziosa che mostra con orgoglio il fiore all'occhiello dell'en plein nelle due gare giocate. Giallorossi contro granata, per la 45a volta in campionato, ennesimo appuntamento di una sfida che si ammanta di rivalità, ma che negli anni ha imparato a esaltare i valori del rispetto. Il processo all'incontrario di tanti falsi gemellaggi che non reggono l'usura del tempo. Ne ha vinti di più la Salernitana, 17 contro 15 (12 i pareggi), ma la storia, per quanto già ottantennale, è ancora tutta da scrivere. E quella di domani sera è particolarmente gustosa. Inutile girarci intorno: a calamitare più di tutti l'interesse della gente è quella sfida tra i due allenatori.

Due protagonisti da copertina, due da grande calcio, anche se impersonano epoche differenti. Pippo ha iniziato ad allenare sull'abbrivio delle sue prodezze da calciatore, Ventura è diventato “mister libidine” dopo aver girato campi polverosi di mezza Italia. Il genovese non ha mai battuto Superpippo e sogna di recuperare domani sera il tempo perduto. Ma Inzaghi è un allievo impertinente e sfida il maestro sul suo terreno, con quel 4-2-4 che proprio Ventura ha proposto per primo in Italia. Il tecnico giallorosso ha lasciato che si alimentassero i più svariati dubbi sulla formazione che scenderà domani sera in campo all'Arechi. Un po' di pretattica, in fondo, non guasta. Tanto, più che il modulo varranno le idee, il modo di aggredire la partita, la cura dei particolari, l'attenzione. E' il verbo di Superpippo che rinnega i numeri e sposa le idee: l'interpretazione vale ben più del vecchio schema mandato a memoria, perchè come dice Inzaghi, gli allenatori possono essere bravi quanto si vuole, ma le sfide più importanti le vincono i buoni giocatori

Sezione: News / Data: Dom 15 settembre 2019 alle 18:00 / Fonte: ottopagine.it
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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