A dirla con una metafora stramba, però che rende l’idea, immaginate un giorno dal medico che vi prescrive “mai più alcol”, neppure una birretta a uso e consumo sui social per l’aperitivo al tramonto. Immaginate poi sempre quello stesso dottore, neppure ventiquattr’ore dopo, che straccia il foglio della vostra condanna all’eterna virtù e vi mette tra le mani un “buono omaggio” per una festa free bar vietata agli astemi, dove al posto dell’acqua naturale c’è l’assenzio, mentre il Jack è nella bottiglia della minerale. Esagerazione? Mica poi tanto... Juve Stabia-Salernitana appena mercoledì, dopo la riunione del Gos (acronimo di Gruppo operativo di sicurezza), era derby da restrizioni “storiche” per il settore ospiti: biglietti acquistabili esclusivamente dai possessori di Tessera del Tifoso se, e solo se, residenti a Salerno città. Chi vive oltre via Giulio Pastore, al confine con Pontecagnano Faiano, era fuori dai giochi. Della serie: non basta essere alti e biondi per sentirsi belli, servono pure gli occhi azzurri. Da qui il coro d’indignazione e l’annuncio della diserzione di tutti gli ultras e club organizzati granata. Ieri, poi, il ribaltone. Totale. A suo modo - usando un aggettivo assai in voga nel pallone - clamoroso. Prima le indiscrezioni in mattinata, poi l’ufficialità del dietrofront: trasferta libera per tutti, senza neppure l’obbligo della “fidelizzazione”. Bastano carta d’identità e 20 euro per mettersi in tasca il ticket. Lieto fine? Non proprio. Perché i supporters si sono impuntati e, nella stragrande maggioranza dei casi, praticamente nella totalità delle sigle della Curva Sud Siberiano, hanno - in soldoni - detto: “Voi ci ripensate, noi no. La discriminazione c’è stata e non è dopo un intervento correttivo della politica che noi cambiamo idea. Non vogliamo dire grazie a nessuno”. Ergo, diserzione confermata.

Sezione: News / Data: Ven 22 novembre 2019 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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