Non è la prima volta che Angelo Gregucci entrerà in un Arechi vuoto e in contestazione. La prima volta è storia del novembre 2004, quando si giocava la panchina a cospetto del Cesena e tutti gli ultras decisero di restare all'esterno dello stadio chiedendo al presidente Aliberti di andare via. Sul campo la Salernitana, punta nell'orgoglio, vinse addirittura 6-1 e in sala stampa il mister parlò di "grande messaggio d'amore di un popolo che non tradirà mai la squadra del cuore e che dobbiamo riconquistare". Da quel momento arrivarono cinque vittorie di fila che proiettarono la Salernitana dal quart'ultimo a 2 punti dalla zona promozione. "Riconquistati dalle vostre prestazioni, oltre ogni provocazione: rieccoci" si leggeva nello striscione affisso un mese dopo in curva, quando in 12mila esultarono per il 2-0 sull'Arezzo

Nel 2014, invece, doppia contestazione del pubblico che chiese a Lotito e Mezzaroma di farsi da parte per alcune dichiarazioni ritenute offensive da parte del presidente. Anche in quel caso un migliaio di persone all'esterno dello stadio e Salernitana che ebbe qualche difficoltà ad ingranare la marcia giusta ritrovandosi sotto con il Gubbio. Alla fine la vinse, ma non bastò per riappacificarsi con la gente. Diserzione anche col Barletta, giorno del Gregucci-bis, e 3-0 netto che riavvicinò una buona fetta di pubblico. La speranza è che anche questa volta un gesto d'amore così perentorio possa scuotere i calciatori e non rappresentare, invece, un pericoloso boomerang.

Sezione: News / Data: Ven 22 marzo 2019 alle 13:01
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print