Ha difeso i pali della Salernitana dal 1997 al 1999, stiamo parlando di Daniele Balli che nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino spiega l’errore decisivo commesso da Alessandro Micai in occasione del derby perso dai granata contro il Benevento tra le mura amiche dello stadio Arechi. “Uscita perfetta, nei tempi e nei modi. Ha sbagliato il gesto tecnico. La respinta scomposta è conseguenza del momentaccio: lui è diventato un portiere elettrico quanto la squadra e l’ambiente. C’è pressione, c’è delusione, si avverte una cappa di negatività: tutto finisce nel calderone della partita ed alimenta uno stato d’animo. Micai, coinvolto insieme agli altri, fa un errore e si nota di più”.

L’errore di Balli in Coppa Italia contro il Bari nell’agosto del 1997...

“Ho salvato tante volte la Salernitana ma ho anche commesso qualche bischerata. La prima fu proprio grossa: arrivavo da Empoli con il mio carico di certezze, il bagaglio d’esperienza e due campionati vinti. Mi sentivo forte, avevo un modo di gestirmi in area e mi portavo equilibri difensivi consolidati. In Coppa Italia, ad agosto del 1997, nella gara contro il Bari, arrivò un cross, feci l’uscita ma a farfalle ed Ingesson ci punì. Provai le stesse sensazioni di Micai, sotto la curva: occhi puntati addosso, cinquemila tifosi, stavo davvero male”.

Come usci fuori da quel periodaccio?

“Ero a Paestum, triste e mortificato. Arrivò la telefonata di Aliberti, mi disse che a Salerno aveva pianto anche Walter Zenga da giovane. Mi risollevai grazie all’aiuto della società. Dopo la topica con il Benevento, Gregucci ha fatto bene ad aprire l’ombrello ed a difendere Micai. Uscire vuole dire avere coraggio ed Alessandro Micai ha dimostrato di averne, poi è arrivato il buio: non ha messo il pugno, con molta probabilità voleva sollevare il pallone dal basso verso l’alto ma è venuto fuori un bagher al contrario. Ora deve restare collegato, ci vuole il fiammifero nella sua testa”.

Cosa consiglia Daniele Balli ad Alessandro Micai?

“Ciò che insegno ai portieri della formazione Berretti del Pontedera, ossia fare le cose semplici. E’ preferibile essere costanti nella semplicità, anzichè eccezionalmente stratosferici. Il problema è che fare le cose semplici diventa la cosa più difficile del mondo se diventi elettrico come il contesto. L’elettricità è una brutta bestia per un portiere come il vento che ti sposta il pallone e falsa le traiettorie all’improvviso”.

In conclusione la difesa di Balli ad Alessandro Micai .

“Tutti i portieri possono sbagliare e tutti possono rialzarsi, a patto che ci siano mani tese insieme ai suoi guanti. Se non sbaglio dietro Micai ci sono solo giovani, credo quindi sia il caso di rasserenare questo portiere che ha appena 25 anni”.

Sezione: News / Data: Dom 10 febbraio 2019 alle 18:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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