Davide Bombardini “duetta” con Arturo Di Napoli. Due numeri dieci capaci di accendere la fantasia dei tifosi della Salernitana. "Sì, però io sono più numero dieci, ci tengo a precisarlo», precisa “Bomba” mentre “re Artù” sorride. «Io sono più fantasioso, più trequartista. Lui invece è più numero nove di me, ha sempre avuto il gol nel sangue. Magari avessi fatto i suoi stessi gol. Anche perché solo a Salerno avrei barattato la gioia di un assist con un gol e l’esultanza sotto la Curva Sud". Le risate e le pacche sulle spalle si sprecano. Davide Bombardini le dispensa in città tra un selfie e un video ricordo per le moderne “Instagram Stories”, suo marchio di fabbrica.

Bombardini, sentendo il suo nome la gente esplode ancora come ad un suo gol.

"Ho ritrovato lo stesso entusiasmo ed infatti sembrava di essere all’Arechi. Sono passati gli anni eppure il calore e l’affetto nei miei confronti non è mai cambiato. Te ne accorgi dalle tante foto che i tifosi chiedono per strada ma soprattutto di chi ti ferma e ricorda tante giocate fatte. Molto attivo sui social, dà spazio sempre alla sua esperienza con la maglia della Salernitana. Mi piace pubblicare alcuni video perché ho un gran ricordo della mia esperienza in granata ma soprattutto dell’affetto di quella piazza. Qui a Salerno mi sono sentito sempre apprezzato".

Cosa significa per Davide Bombardini essere al Centenario della Salernitana?

"Provo una grande emozione. Sapevo in cuor mio che sarebbe stato stupendo. Ho ricevuto tanti messaggi in cui mi preannunciavano cosa ci sarebbe stato in questi giorni. Tutto questo è qualcosa di meraviglioso, l’amore viscerale di questo popolo verso questa maglia ti entra dentro e ti accompagna anche quando non vesti più la maglia granata".

Il ricordo più bello?

"Ne ho tanti. Personalmente ricordo ancora il gol di Perugia e la scommessa vinta con il ds Imborgia. Ma anche l’impresa di Palermo, oppure il 4-0 al Genoa o la rimonta batticuore con il Cagliari. Ci sono tanti passaggi molto emozionanti".

Cosa augura a questa piazza per il Centenario?

"Salerno ha dimostrato di meritare un altro calcio, un’altra categoria. Questa piazza deve sognare, deve ritornare a poter lottare per obiettivi ben più importanti della salvezza ai rigori nel playout di serie B. In questo momento non lo sta facendo ma la mia speranza è che davvero si possa mettere in piedi una programmazione e un organico importante per provare a sognare".

Un consiglio all’attuale dirigenza granata? "

Di osare. La promozione in serie A sarebbe un sogno, l’obiettivo massimo. Non so se sarà possibile, ma quanto meno vorrei che venisse allestita una squadra in grado di riaccendere l’entusiasmo e capace di mettere da parte la delusione e la diserzione dei mesi scorsi perché vedere l’Arechi vuoto è un colpo al cuore".

Sezione: News / Data: Sab 22 giugno 2019 alle 19:00 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
vedi letture
Print