Ad Ascoli è cresciuto calcisticamente, disputando a inizio carriera due campionati da titolare in massima serie. A Salerno ha centrato una promozione dalla serie C alla B, la terza delle quattro conquistate in carriera. Va da sé che la sfida in programma sabato pomeriggio al “Cino e Lillo Del Duca” rappresenti un po’ un derby del cuore per Fabio Brini. Il tecnico di Porto Sant’Elpidio seguirà in tv Ascoli-Salernitana, magari riavvolgendo il nastro dei ricordi legati alle esperienze vissute nelle due città. In campo, però, non ci sarà spazio per i sentimenti, in quanto sia i bianconeri che i granata sono reduci da un momento negativo. I padroni di casa nelle ultime 5 partite hanno collezionato cinque punti (1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte), peggio ancora ha fatto la squadra di Angelo Gregucci che è riuscita a racimolarne quattro (3 sconfitte, 1 vittoria e 1 pareggio). "Dall’esterno è difficile capire cosa stia accadendo alla Salernitana - commenta il doppio ex Brini -. La serie B è un campionato molto difficile, nel quale spesso conta molto più muovere la classifica che vincere a tutti i costi perché questo ti consente di acquisire sicurezza. Guardando la classifica si capisce che con tre-quattro punti in più la situazione sarebbe diversa".

Nonostante tutto la Salernitana resta a due punti dalla zona play-off e la doppia trasferta contro Ascoli e Verona risulterà decisiva per il futuro dei granata. "Considerate le premesse d’inizio stagione - prosegue Brini - mi aspettavo qualcosa in più dalla Salernitana. Ma purtroppo la B è un campionato complicato e imprevedibile nel quale nulla è scontato. Personalmente ritengo che l’Arechi possa essere un punto di forza per questa squadra e non un fattore negativo. Ho vissuto in quello stadio stagioni importanti in serie B e in serie C e penso che possa essere soltanto d’aiuto. Si fa un gran parlare degli stadi vuoti e senza tifo, questo non è un problema che riguarda Salerno".

Oltre al tifo, un ulteriore appiglio per Gregucci potrebbe essere Emanuele Calaiò, bomber dal prestigioso curriculum che proverà a risollevare l’attacco del cavalluccio marino. "La carta d’identità non conta - spiega Brini -, l’importante è che il calciatore arrivi con le giuste motivazioni e sia pronto a mettersi al servizio della squadra. Un elemento come Calaiò può risultare importante sia all’interno dello spogliatoio che in campo, diventando un esempio per i compagni". Ricordi altrettanto dolci sono legati all’esperienza vissuta da portiere ad Ascoli. "Lì ho iniziato la mia carriera con due stagioni in serie A. Ho vissuto momenti importanti e ritengo che continui a essere una piazza molto ambiziosa. Forse, come per la Salernitana, si poteva fare qualcosa in più ma in B bisogna avere la giusta mentalità e giocare ogni partita a 200 all’ora".

Sezione: News / Data: Gio 14 febbraio 2019 alle 22:30 / Fonte: ottopagine
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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