"Ora servono idee chiare e programmazione". Franco Colomba non ha peli sulla lingua e lancia messaggi ai co-patron Lotito e Mezzaroma. Uomo di sport a trecentosessanta gradi, un curriculum di tutto rispetto nel calcio che conta e una passione per la Salernitana che va al di là del suo passato. Lui, tecnico subentrato a Delio Rossi dopo la delusione della mancata promozione in serie A, e protagonista nel campionato 1995/’96 di una rimonta super. Un girone di ritorno da applausi, con i gol del ritrovato Pisano in una seconda parte di stagione palpitante, fermatasi ai piedi del quarto posto, ad appena tre punti dalla storia. Quella che poi proprio Delio Rossi, da lui rimpiazzato per due stagioni (esonero a metà della seconda), scriverà nel 1997/’98, senza però cancellare il ricordo di un allenatore schivo ma onesto e leale, come l’appello lanciato alla società per provare a ridare alla Salernitana l’ambizione di ritornare a sognare una storica promozione in massima serie.
Franco Colomba, ripartiamo dal Centenario: che emozione le lascia il calore della gente in memoria di questa ricorrenza?
"E’ stata la testimonianza che Salerno merita più di quanto ricevuto e ottenuto negli ultimi anni. Questo campionato, questa salvezza arrivata per il rotto della cuffia, deve essere da insegnamento per cercare di fare qualcosa di importanz".
Lei fu protagonista di un assalto purtroppo mancato alla serie A.
"Sì, lo ricordo bene quel campionato 1995/’96. Facemmo una rimonta incredibile, accarezzando la promozione svanita poi all’ultima giornata a Pescara. Un ricordo che mi lega a questa piazza nonostante il grande rammarico".
A distanza di anni questa Salernitana può puntare a trasformare in realtà quel suo sogno svanito?
"Può farlo ma serve cambiare passo dal punto di vista dirigenziale. Occorre investire con forza nella squadra, programmare con interventi mirati e prospettici".
Segnale dunque di una strategia poco limpida che non è percepita solo a Salerno?
"Sembra tutto abbastanza improvvisato e me ne dispiaccio perché al timone ci sono dirigenti che hanno dimostrato di saper masticare calcio ma soprattutto perché tutto ricade sulle spalle di una piazza che se ottiene i risultati sa trasformarsi e dare un aiuto importante.
Parlando di strategie future: ripartirebbe da Leonardo Menichini?
"A Venezia è riuscito a fare qualcosa di incredibile, soprattutto perché per come si era messa la partita al “Penzo” erano pochissime le chance salvezza. Invece la squadra ha reagito con forza e va dato merito al mister."
Considerava i granata spacciati?
"La serie B resta un campionato particolare. Quando ti gira tutto male in un mese rischi di passare dalle stelle alle stalle. Bisognava prestare maggiore attenzione, si poteva tranquillamente evitare un finale così".
Che Salernitana si aspetta nella prossima stagione?
"Se la società fa le cose giuste si può ottenere tutto. Ora è arrivato il momento di cambiare passo".

Sezione: News / Data: Lun 24 giugno 2019 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
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