"Ora più che mai serve carattere e voglia di rivalsa”, lo afferma l’ex Alessandro Del Grosso nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino. “Ora come ora è inutile soffermarsi sul gioco o sul modo in cui bisognerà vincere, in questo momento della stagione contano esclusivamente i tre punti”.

Quali insidie può nascondere la gara del prossimo weekend?
“Il concetto base è che in Serie B ogni partita può essere insidiosa, per cui anche quella di sabato non sarà semplice. Anche perché per il Carpi, che viene dal pari con il Pescara, la sfida dell’Arechi può diventare davvero l’ultima spiaggia per provare a credere ancora nella salvezza. Mi auguro di rivedere in campo la Salernitana di un tempo, quella che in casa partiva subito forte togliendo il fiato agli avversari”.

Quattro punti racimolati nelle ultime 7 giornate, qualche tempo fa era davvero pensabile poter immaginare a un percorso simile?
“Credo che nessuno si aspettasse un trend così negativo, ma in Serie B appena ti rilassi un attimo vieni subito punito. Non bisogna mai lasciare nulla al caso, mai. Indubbiamente mi aspettavo una stagione diversa, sia dal punto di vista del gioco che dei punti conquistati”.

Cosa ha portato la Salernitana a subire una metamorfosi così evidente da novembre scorso in poi?
“Per giocare a Salerno servono gli attributi, altrimenti fai grossa fatica. Dall’esterno, ovviamente, è difficile poter capire realmente cosa sia successo all’interno dello spogliatoio, ma lo scenario è cambiato troppo facilmente e quasi in un attimo si è passati dai primi posti della classifica ad essere addirittura fuori dalla griglia playoff”.

Inevitabilmente si inizia già a parlare di futuro e di conseguenza della posizione di Gregucci, giusto cambiare o ripartire dal tecnico pugliese?
“La riconferma ci può stare, anche perché a mio avviso le colpe non sono sue nonostante sia lui l’allenatore. Ha fatto quello che poteva fare, cercando di rattoppare quello che si poteva. Non era facile accettare ma lui l’ha fatto. Probabilmente chi poteva fare di più era Colantuono, mi è dispiaciuto per il suo addio”.

Dall’allenatore all’organico, c’è una base solida sulla quale costruire in vista della prossima stagione?
“Penso proprio di sì, 10-15 calciatori potranno essere certamente utili ma solo se stimolati e rivitalizzati dopo una stagione complicata come quella attuale. È molto meglio avere giocatori giù fisicamente che mentalmente”.

I patron Lotito e Mezzaroma hanno parlato ufficialmente di Serie A, quali dovranno essere i criteri per costruire una squadra da vertice?
“Prima di tutto hanno fatto bene a dirlo perché hanno le possibilità per poter portare la Salernitana a certi livelli. Servirà, comunque, un giusto mix tra gente che ha un certo spessore in categoria e gente che invece vuole riscattarsi dopo un campionato non esaltante. In più in ogni ruolo servono le coppie, è fondamentale. Per realizzare un progetto non serve solo l’ingegnere, ma anche il carpentiere e tutte le figure indispensabili per la costruzione”.

Sezione: News / Data: Ven 26 aprile 2019 alle 18:30
Autore: Antonio Siniscalchi
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