Il centravanti del Brescia Alfredo Donnarumma si è raccontato a trecentosessanta gradi. L'ex granata ha parlato volentieri dei suoi trascorsi con la maglia del cavalluccio marino. Ecco uno stralcio della lunga intervista rilasciata sul suo canale Instagram:

"Vado in granata all'ultimo giorno di mercato dell'estate 2015 dopo una estate turbolenta. C'erano tante richieste ma avevo aspettato fino all'ultimo di capire come sarebbe finita la questione Teramo in B. Sono contento dei due anni a Salerno, ho avuto uno splendido rapporto con la piazza. Ho trovato tifosi appassionati e calorosi, una curva fantastica. Il primo anno ci siamo salvati con una grande rimonta grazie all'arrivo di Menichini che lancia la coppia Donnarumma-Coda. Con Massimo ci siamo trovati bene. Aneddoto? Nello spogliatoio Coda ci riempiva di gavettoni, era un cecchino. E poi c'era anche Troianiello: uno spettacolo di persona. Senza dimenticare Zito e Terracciano: eravamo un bel gruppo, ci divertivamo tanto".

STRAKOSHA - "Per un giovane a Salerno non è facile giocare e imporsi. Ci sono tante pressioni, però in allenamento si vedevano le sue qualità. Non mi sorprende che sia diventato alla Lazio uno dei migliori portieri della A. Salerno è una piazza che ti dá tanto e pretende tanto, chi passa da lì si forma al cento per cento caratterialmente. L'anno con noi alla Salernitana gli è servito tantissimo".

SANNINO - "Il secondo anno di Salerno le cose non sono andate bene. Io venivo da anni in cui giocavo vicino alla porta e avevo fatto bene, ci sono state situazioni che vanno oltre il calcio che non sono andate a buon fine. Lui mi vedeva sulla fascia e non c'è stato feeling. La storia così è finita, ma io resto legato alla Salernitana, una società e una tifoseria che mi hanno dato tanto".

Sezione: News / Data: Sab 28 marzo 2020 alle 22:30
Autore: TS Redazione
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