Dici derby contro la Juve Stabia e pensi al 22 giugno 1994. Stadio San Paolo di Napoli. Claudio Grimaudo non può dimenticare quella data, per sua stessa ammissione «una delle partite più importanti della mia carriera, fu la gara che mi permise di arrivare per la prima volta in serie B». Cavallo Pazzo corse, non solo per i 90’, ma anche al termine di un match rimasto nella storia della Salernitana, per esultare insieme a oltre 25mila tifosi di fede granata in delirio per le sue capriole. E sabato, un quarto di secolo dopo, c’è un altro derby.
Grimaudo, che idea si è fatto della Salernitana?
"Sicuramente, da quello che ho visto, non è una squadra molto costante, anche se affidata a Ventura, un grande allenatore, che stimo tantissimo. Ha avuto qualche passaggio a vuoto dopo un’ottima partenza, ma non si può dire che sia colpa del tecnico. Quando le cose non vanno bene anche i calciatori devono dare qualcosa in più, sono sempre loro che vanno in campo. Dispiace perché si veniva da un periodo buono, fortunatamente la classifica è corta, chi è su non corre poi chissà quanto, quindi c’è sempre il modo di rimediare".
Cosa si aspetta dal derby di sabato?
"La Juve Stabia evoca sempre bei ricordi alla memoria, ma oggi è tutto diverso. Le vespe sono ritornare in B, hanno vinto con il Pescara e pareggiato con il Benevento, restano sempre una squadra insidiosa. E poi è pur sempre un derby, c’è un punto interrogativo sul risultato finale. La Salernitana deve fare una buona partita, loro voglio risalire la china e uscire dalla zona rossa della classifica, sarà una gara molto dura".
A proposito di classifica, quella granata rispecchia il valore della squadra?
"Non esiste prendere due gol in casa all’ultimo minuto. Un vero peccato, perché potevano essere due vittorie fondamentali, anche se penso che la Salernitana abbia tutte le carte in regola per arrivare ai playoff, il livello qualitativo della serie B si è abbassato molto".
Chi l’ha delusa e chi l’ha sorpresa dopo questo primo scorcio di campionato?
"Ad onor del vero, ho avuto poche occasioni di guardare una partita intera della Salernitana, anche per via del mio incarico da allenatore con il Geraci (Eccellenza siciliana). Al momento posso dire solo che sono soddisfatto del lavoro dei miei ragazzi, e siamo terzi in classifica, utilizzo il 4-3-3, come Delio. Sicuramente i tanti tifosi mi hanno scritto sono delusi da Cerci".
Da lui sì, era lecito aspettarsi qualcosa in più...
"La colpa non è solo sua però. Quando prendi un giocatore di queste qualità, dovrebbe fare la differenza. Se ancora non ha giocato, e non ha dato un contributo, magari non era in forma all’inizio, vuol dire che forse era meglio prendere un ragazzo meno famoso ma con più voglia. Siamo a novembre, questa è una piazza importante, da parte sua ci deve essere anche la voglia di capire che non è venuto per andare a visitare la Costiera. Questa piazza ha rivalutato tanti giocatori, lui ha avuto un ricco biennale e dovrebbe fare la differenza in questa categoria. È una questione di voglia, non certo di età. Si deve fare un esame di coscienza e capire che può ancora tornare utile alla causa, se veramente lo vuole. Ma non diciamo che è vecchio, io alla sua età volavo...".
Ricordi legati al derby che valse la promozione in serie B?
"Noi a livello fisico eravamo spaventosi, loro una squadra un po’ più matura. Dopo il primo tempo, chiuso sullo 0-0, Delio Rossi ci disse all’intervallo che avevamo fatto il riscaldamento, e che potevamo iniziare a giocare. Abbiamo vinto 3-0, i nostri tifosi erano impazziti, sembravano 100mila".

Sezione: News / Data: Mar 19 novembre 2019 alle 17:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print