Tempi duri per il Milan che, per uno strano scherzo del destino, si sta legando a tanti ex granata per invertire la rotta dopo anni di clamorosi fallimenti. Chissà che i dirigenti non si siano pentiti di aver mandato via Gennaro Gattuso, allenatore arrivato ad un punto dalla qualificazione in Champions League con una rosa assolutamente non all'altezza di un obiettivo così importante. Non è un caso che dopo l'esonero- settimo in carriera- di Marco Giampaolo moltissimi tifosi rossoneri abbiano invocato il ritorno di "Ringhio", a sua volta contattato da Genoa e Sampdoria per sostituire rispettivamente Andreazzoli e Di Francesco. Nulla da fare, però. Il duo Boban-Maldini ha puntato tutto su Stefano Pioli, ottavo tecnico della storia ad aver guidato sia Inter, sia Milan. Per lui contratto biennale da 1,5 milioni di euro, lontanissimi i tempi in cui accettò un ingaggio simbolico pur di iniziare a Salerno la sua avventura nel professionismo.

Eppure il popolo milanista non ha accolto bene la notizia e in migliaia hanno diffuso un hashtag denominato "Pioliout" annunciando addirittura diserzione ad oltranza qualora la società confermerà questa scelta ritenuta infelice. Pioli, tuttavia, ovunque ha dimostrato di essere un allenatore di alto livello, un "normalizzatore" tatticamente preparato e molto amato dai calciatori. Dopo il dramma di Astori e l'ingiusto esonero di Firenze, era giusto che l'ex trainer della Salernitana potesse ripartire da una piazza prestigiosa. A proposito di ripartenza, torna in sella Gianfranco Bellotto. A 70 anni e dopo sei stagioni di inattività guiderà il Treviso in Promozione, club laddove ha fatto grandi cose dal 1997 al 2001. 

Sezione: News / Data: Mer 09 ottobre 2019 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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