“Una squadra forte, tosta, che ha come obiettivo minimo il raggiungimento dei play off. A patto di fare qualche punto in più fuori casa”. Leonardo Menichini, nell’intervista rilasciata al sito web macchiedinkiostro.com, parla così della squadra granata.
Lo scorso 16 settembre era a Salerno per assistere dal vivo al match con il Padova, vinto dai granata 3-0, che impressione s’è fatto della Salernitana?
"Ho visto una squadra con tanti elementi validi, la proprietà e il ds Fabiani hanno allestito una rosa competitiva e con giocatori di qualità. Diciamo che quando si allena a Salerno non ci si può nascondere, questa rosa deve arrivare nelle prime otto. Manca ancora l’acuto fuori casa, forse manca qualche punto pesante lontano dall’Arechi per iniziare a correre davvero. Ma tolte le retrocesse dalla A non ho visto squadre più valide della Salernitana. A parte Verona, Benevento e Crotone, che sono la favorite insieme al Palermo, viene subito la formazione di Colantuono, insieme a compagini come Cremonese, Lecce, Brescia".
I numeri dicono che oltre a qualche punto fuori casa, manca anche qualche gol però…
"In fase offensiva si può fare qualcosa in più, anche se non mi piace parlare dei singoli. Per me non si ragiona in compartimenti stagni, non è solo colpa del singolo reparto, ma di tutta la squadra. Così come i meriti dell’ottima tenuta difensiva, trasferta di Benevento a parte, sono di tutto l’organico. Hanno trovato un buon equilibrio, ma si deve dare qualcosa in più in fase di non possesso, perché per vincere le partite non basta solo l’equilibrio".
Doveva essere la Salernitana di Di Gennaro, e invece?
"L’ho affrontato con il Cagliari quando allenavo la Salernitana, giocatore bravo. Bisogna dargli il tempo di capire quali sono le prerogative della squadra, di capire cosa vuole l’allenatore da lui, ha avuto qualche difficoltà dovuta anche agli acciacchi fisici, il che non facilita le prestazioni e l’affiatamento con i compagni, ma tutti conoscono il suo valore, che non può essere messo in dubbio. Lui ha cambiato ruolo diverse volte nel corso della sua carriera, ma è un bravo calciatore che sa giocare bene a pallone. Uno così per me può giocare dappertutto, regista, mezz’ala, trequartista. Ha colpi, ha tiro dalla distanza, ha tecnica, deve solo trovare la condizione migliore".
Se l’attacco granata non è riuscito ancora a sfondare, c’è una vecchia conoscenza della Salernitana che continua a far registrare numeri da capogiro.
"Parliamo di Alfredo Donnarumma. L’ho già detto più volte, per lui parlano i numeri. Con me ha fatto 13 gol, io ho cercato di trovare accorgimenti per esaltarne le caratteristiche. Giocando a due punte la situazione per lui diventa facile, per lui parlano i fatti. Per me dà il meglio di sé giocando con una spalla al suo fianco. Anche a Teramo, in coppia con Lapadula nel 3-5-2 trovava la via della rete con continuità, così come a Empoli al fianco di Caputo e ora a Brescia. A Salerno ci vuole un attimo di pazienza, si vuole tutto e subito. Spesso il talento e le qualità che si hanno vengono dimostrate in pieno altrove".
E’ il caso di Terracciano, ora titolare in A e autore di una prestazione monstre contro il Milan?
"Sì penso a Pietro che sta facendo benissimo in massima serie, così come a Strakosha, ormai titolare fisso nella Lazio. Penso però anche a Palombi, messo in un altro contesto sta dimostrando di essere un calciatore valido, che giocando più vicino alla porta sta disputando un ottimo campionato a Lecce con Liverani. Ritengo il Lecce una delle squadre più divertenti del torneo, giocano bene palla a terra e segnano un sacco di gol. L’ambiente ha dei lati positivi ma può creare difficoltà a chi casomai è più sensibile".
E lei, che emozioni ha provato tornando all’Arechi da spettatore?
"Con il Padova è stata la mia prima volta in tribuna, ho provato una sensazione strana. Sono venuto con il mio collaboratore, per assistere al match e fare un giro in città. E’ stata l’occasione per ritrovare qualche vecchio amico, a Salerno ho sempre grandi dimostrazioni d’affetto. Ho assistito alla migliore prestazione della squadra, forse avrò portato fortuna (ride). Vedere la panchina dall’alto è stato emozionante, sono riaffiorati tanti ricordi. Chissà che non possa tornarci da avversario – dopo il caos Lucchese il tecnico di Ponsacco è a caccia di una nuova panchina-, Dopo ho incontrato la dirigenza, non posso rivelare il contenuto del nostro incontro, ma dico ai tifosi che i presidenti Lotito e Mezzaroma quest’anno hanno allestito una squadra forte, e ci tengono a raggiungere risultati di livello".
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