Da mancata stella granata ad avversario, dietro la scrivania, giacca sportiva abbinata alle sneakers, per un look decisamente più sportivo e meno ingessato di tanti altri colleghi. Pasquale Foggia e la Salernitana, storia di un amore mai sbocciato, nonostante le aspettative riposte da Lotito in primis (che lo convinse ad accettare l’Arechi dopo la fugace esperienza in Dubai), e poi dai tifosi di fede granata, nel suo ultimo anno da calciatore. L’attuale direttore sportivo del Benevento, infatti, fu il grande colpo di mercato per celebrare il ritorno della Salernitana in terza serie e tentare l’assalto alla B. La terza promozione consecutiva non riuscì e il talento nativo di Soccavo non ripagò le attese della torcida sul suo conto, rendendosi protagonista di una stagione all’insegna dell’anonimato, condita da 22 presenze e una sola rete. Proprio nell’estate del 2014, la decisione di tentare una nuova avventura nel calcio, annunciando il ritiro e iniziando una seconda vita, dietro la scrivania. Dopo essersi dedicato alla scuola calcio (che porta il suo stesso nome) nata a pochi metri dalla casa dove è cresciuto e nel quartiere dove da scugnizzo regalava le sue prime giocate, l’incontro con il patron del Benevento, Oreste Vigorito, in una sede del settore giovanile sannita presente sul territorio del Napoletano. Prima la proposta di diventare ds e nuovo responsabile dell’intero vivaio giallorosso, poi il passaggio in prima squadra, dopo appena cinque mesi, in sostituzione di Salvatore Di Somma, protagonista della cavalcata dalla C alla serie A ma esonerato insieme al tecnico Marco Baroni. Nonostante un mercato imponente, l’impresa salvezza resterà solo una meteora, e sarà Foggia a costruire l’organico messo a disposizione di Bucchi per provare a tornare prontamente in massima serie dopo appena una stagione, sogno infrantosi in semifinale playoff contro il Cittadella. Sogno rinnovato quest'anno, in virtù anche di ulteriori colpi di spessore, su tutti gli ingaggi di Marco Sau e Perparim Hetemaj, reduci entrambi dalla serie A, e la scelta ricaduta su Pippo Inzaghi, tecnico forse meno spettacolare ma più pragmatico del suo predecessore. Anche il ds Foggia, a sua volta, si gioca tanto.

Sezione: News / Data: Mer 11 settembre 2019 alle 22:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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