Ha svestito i guantoni dopo quasi un trentennio, che l'ha portato a battere ogni record con la maglia della Torres, squadra della sua città, della quale ha anche un vistoso tatuaggio sul petto a rivendicare un intenso senso di appartenenza alle propri radici. Dopo altre quattro presenze nella scorsa stagione, a 43 anni suonati, Tore Pinna ha deciso di passare dall’altra parte, accettando l’offerta del tecnico dei sardi, Marco Mariotti, di diventare allenatore in seconda del team isolano. 
Nel frattempo, tra un allenamento e l’altro, l’ex estremo difensore si ritaglierà senza dubbio un paio di ore per assistere a quello che può essere considerato a tutti gli effetti il “derby del cuore”, la sfida in programma domani pomeriggio all’Arechi tra Salernitana e Pescara. "Non è un mistero che ci sia un rapporto speciale con queste due piazze", esordisce Pinna. "Anche se tra i supporters c’è una forte rivalità, posso solo parlare bene di entrambe le squadre e soprattutto di entrambe le tifoserie. Gente che guarda prima l’uomo e poi il calciatore, persone calorose, passionali, che sono il massimo per me e che porterò sempre nel cuore". 
L’estremo difensore ha vinto in entrambe le realtà, centrando nel giro di pochi anni due promozioni in serie B - condite da altrettante salvezze - prima di far ritorno verso la propria amata isola. Domani si affronteranno per la prima di campionato all’Arechi, ma per il doppio ex fare pronostici è difficile. "Quando si affrontano queste due squadre, può uscir fuori sempre qualsiasi risultato, quindi mi aspetto una partita da tripla. Sicuramente però sarà una gara molto intensa, con ritmi alti, anche in virtù della forte rivalità tra le due tifoserie. Sinceramente mi auguro per Salerno che gli acquisti fatti fino ad ora possano bastare, anche perché ho percepito con mano nei giorni del Centenario che la pazienza dei tifosi non è eterna". 
Giorni emozionanti, quelli a cavallo dello scorso 19 giugno, ma anche occasione per Pinna di aggiornarsi sulle recenti vicende di casa granata. "Diversi tifosi mi hanno raccontato il loro malumore, spero che partano bene perché la gente non concederà molto tempo a questa squadra. Parliamoci chiaro, Salerno è una piazza troppo importante, da serie A, ma vedo che questa letterina non viene pronunciata mai chiaramente". 
Le due squadre arrivano al match in programma all'Arechi con stati d'animo diversi. "Mi aspettavo un tecnico più sanguigno a Salerno, il Pescara ha fatto un ottimo mercato, e ha giocato una buona gara con l'Empoli. Sulla carta gli adriatici possono fare pure meglio rispetto all'anno scorso, speriamo anche la Salernitana". Che proprio contro il Pescara, il 27 aprile del 2008, centrò il ritorno in serie B, giornata che Tore Pinna non dimenticherà mai, in virtù del rigore parato a Sansovini a suggello della promozione, con tanto di dedica al papà scomparso. "È il ricordo più bello della mia carriera, capita una volta su un milione una giornata del genere. Ricordo che ancor prima di arrivare allo stadio c’erano già 20mila persone, poi aumentarono con il passare dei minuti, e quella scenografia... roba da cuore in gola". 

Sezione: News / Data: Sab 24 agosto 2019 alle 13:30 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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